Lavarello: si lavora a nuove norme per riprenderne l’immissione nelle acque del Garda
Attraverso il riconoscimento come specie assimilata ad autoctona si potrebbe contribuire a salvare questo pesce a rischio di estinzione
LAGO DI GARDA. Ci potrà essere un futuro diverso per il Lavarello del Garda? La possibilità passa attraverso il riclassamento del coregone come specie assimilata ad autoctona il che permetterebbe di riprenderne l’immissione nelle acque del lago, intervento che da anni è proibito. Si diceva che la soluzione sarebbe potuta essere solo politica ed è su questo indirizzo che ci si starebbe muovendo.
A parlare di questa possibilità è stato il Consigliere provinciale di Forza Italia Alberto Bozza dopo l’incontro che aveva avuto col Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin. Come riportato da “Veronasera”, l'incontro organizzato da Coldiretti Verona, ha visto il presidente Alex Vantini, sollevare la questione della fauna ittica del Lago di Garda.
In particolare, Vantini ha sottolineato come il lavarello rappresenti una delle principali specie di interesse economico per il lago, fondamentale anche per rilanciare il turismo e il settore della ristorazione. La proposta di togliere la deroga per l'immissione del lavarello è stata accolta con favore dal ministro, il quale ha spiegato che la decisione politica è ormai presa in attesa del via libera dal Ministero della Salute. Se l’iter verrà approvato molto lo si deve al lavoro svolto dal Nucleo Ricerca e Valutazione istituito nel 2022 dal Ministero dell’Ambiente che aveva lo specifico compito di affrontare la questione ittica, la relazione conclusiva è stata presentata a settembre che una volta esaminata, ha aperto la strada verso la modifica della normativa in atto.
Si è più volte evidenziato l’importa del lavarello non solo per l’economia gardesana, ma anche per l’offerta turistico gastronomica per la quale il Coregone è uno dei piatti principali. Affidando il ripopolamento solo alla riproduzione naturale, il lavarello era a rischio estinzione.