Università dell’Iowa: «Mangiare troppo fuori casa aumenta il rischio di mortalità»
I ricercatori hanno analizzato i dati di 35.084 persone: «Le prove emergenti, sebbene ancora limitate, suggeriscono che mangiare fuori frequentemente è associato a un aumento del rischio d obesità e diabete». C’è da capire se vale per tutti o solo per i ristoranti e i consumatori americani
ROMA. Mangiare fuori casa molto frequentemente è "significativamente legato" a un aumento del rischio di morte per tutte le cause.
Secondo i ricercatori dell'Università dell'Iowa, sebbene alcuni ristoranti forniscano cibi di alta qualità, la qualità dietetica dei pasti fuori casa, in particolare dalle catene di fast food, è generalmente inferiore rispetto ai pasti cucinati a casa. Lo studio ha dimostrato che i pasti fuori casa tendono ad essere più ricchi di calorie, grassi e sodio, ma più bassi in frutta, verdura, cereali integrali e nutrienti protettivi come fibre e antiossidanti.
«Le prove emergenti, sebbene ancora limitate, suggeriscono che mangiare fuori frequentemente è associato a un aumento del rischio di malattie croniche, come obesità e diabete e biomarcatori di altre malattie croniche», spiega Wei Bao, ricercatore che ha condotto l'analisi. Gli studiosi hanno analizzato i dati di 35.084 persone.
Il rischio di mortalità è risultato maggiore tra i partecipanti che hanno mangiato pasti preparati fuori casa molto frequentemente (due o più pasti al giorno) rispetto a coloro che mangiavano raramente pasti preparati fuori casa (meno di un pasto a settimana). Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Journal of the Academy of Nutrition and Dietetics.
C’è il sospetto che la ricerca valga solo per gli americani che pranzano fuori casa e per i ristoranti a “stelle e strisce” e non certo per la gran parte dei ristoranti italiani.