Stop dell’Antitrust al caro-bollette
Sospesi i rialzi decisi dagli operatori telefonici contro gli effetti dell’obbligo della fatturazione mensile e non più a 28 giorni
ROMA. Con il nuovo obbligo di fatturazione passato da 28 giorni a un mese, i principali operatori telefonici hanno introdotto aumenti sostanzialmente uguali in bolletta. Ma l'Antitrust non ci ha visto chiaro. E, complici anche le segnalazioni dei consumatori, è scesa in campo oggi imponendo la «sospensione cautelare» dei rialzi.
La decisione dell'Autorità garante è stata presa nell'ambito dell'istruttoria avviata a febbraio per verificare l'esistenza di un'intesa fra Tim, Vodafone, Fastweb e Wind Tre, con la quale, tramite Asstel, gli operatori avrebbero coordinato la propria strategia commerciale portando a rialzi di importo simile.
Proprio per questo l'Antitrust ha intimato a ciascun gruppo di telefonia di «definire la propria offerta in modo autonomo», garantendo così una serie di offerte differenziate. Immediato il plauso delle associazioni dei consumatori, che hanno visto ascoltate le proprie richieste.
«Ottimo! Bene ha fatto a sospendere gli aumenti, in attesa del giudizio finale. Accolte le nostre richieste. Vittoria dei consumatori» afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, che si augura che «il procedimento si concluda con una condanna».
«Si tratta di una importantissima vittoria in favore di milioni di utenti», gli fa eco il presidente del Codacons Carlo Rienzi. Ma tra gli operatori prende la parola Fastweb che ribadisce «di aver sempre agito correttamente e di aver costantemente perseguito politiche commerciali assolutamente indipendenti rispetto a quelle dei propri concorrenti».
I consumatori hanno denunciato a fine gennaio aumenti in bolletta generalizzati fra gli operatori dell'ordine dell'8,6%, verificatisi dopo lo stop alla fatturazione a 28 giorni.
Per questo l'Antitrust ha aperto un procedimento per verificare la sussistenza di un'intesa. E la documentazione acquisita durante le ispezioni sembrerebbe confermare l'ipotesi secondo cui le parti avrebbero comunicato ai propri clienti, quasi contestualmente, che la fatturazione delle offerte e dei servizi sarebbe stata effettuata su base mensile e non più su 4 settimane.
Al contempo, però, è stata prevista una variazione in aumento del canone mensile per distribuire la spesa annuale complessiva su 12 mesi, invece che su 13. L'Antitrust spiega quindi che «al fine di evitare il prodursi, nelle more della conclusione del procedimento, di un danno grave e irreparabile per la concorrenza e, in ultima istanza, per i consumatori, ha adottato misure cautelari urgenti intimando agli operatori di sospendere l'attuazione dell'intesa oggetto di indagine e di definire la propria offerta di servizi in modo autonomo rispetto ai propri concorrenti».
È della settimana scorsa anche la richiesta dell'Agcom di offrire «giorni gratis» di bolletta per rimborsare gli utenti. Diffidando Tim, Vodafone, Fastweb e Wind Tre il Garante ha chiesto loro di posticipare l'emissione della prossima fattura di un numero di giorni pari a quelli «erosi» con l'emissione delle bollette a 28 giorni.