Locatelli: "La quarta dose è una possibilità concreta"
Per i tecnici non è da escludere un richiamo annuale, come per l'influenza
ROMA. Da un lato il Super Green pass,che da lunedì ridurrà gli spazi per i no-vax, dall'altro i timori per la risalita dei contagi: fatto sta che sono tornate a vedersi le file agli hub per vaccini, negli ultimi sette giorni ne sono stati somministrati 2,7 milioni, di cui 232mila prime dosi (numeri che non si vedevano da due mesi), e i booster da lunedì viaggiano al ritmo di 350-400mila al giorno.
Ma potrebbe non bastare. "Una quarta dose del vaccino anti-Covid è una possibilità concreta",spiega il coordinatore del Cts, Franco Locatelli.
La terza dose, infatti, potrebbe generare "una risposta di memoria" ma non si può ancora dire quanto durerà questa protezione.
Tramontata, di fatto, la possibilità che contro il Covid si possa raggiungere un'immunità di gregge, non è da escludere una dose di richiamo ogni anno, come si fa con l'influenza.
In Israele, paese che prima di tutti ha avviato la campagna per il booster, già si parla di un ulteriore richiamo. E anche nel Regno Unito è stata ipotizzata, come argine alla variante Omicron, la somministrazione della quarta dose ai vulnerabili già vaccinati la terza volta da alcuni mesi.
Il governo, viene sottolineato a Palazzo Chigi, al momento non pensa all'obbligo vaccinale, perché la strategia sta funzionando:si punta sul Green pass,a convincere gli indecisi e dare una protezione anche ai bambini, per i quali le somministrazioni partiranno dal 16 dicembre.
E intanto sulla mappa dell'Ecdc in Trentino è in rosso. Rosso scuro il vicino Alto Adige.