La storia

Jacopo, quel maledetto incidente e la vita stravolta: una raccolta fondi per acquistargli una protesi da triathlon

La storia del carabiniere di 36 anni che suo malgrado sta affrontando una nuova sfida, ma ha bisogno di una protesi speciale (e molto costosa)



RIMINI. Stava andando al lavoro quando un terribile incidente stradale gli ha cambiato per sempre la vita. Jacopo Curzi ha 36 anni e per una vita – la sua prima vita – ha fatto il carabiniere. Un lavoro che amava fin da piccolo («mi sono sempre sentito un carabiniere dentro», racconta) e che ora non può più fare, perché non più idoneo.

Nell’incidente che due anni fa gli ha cambiato la vita Jacopo ha perso una gamba, rimanendo invalido per sempre. Ma quel gravissimo incidente lo ha catapultato all’improvviso nella sua seconda vita in cui la forza di volontà e l’abnegazione hanno la meglio su tutto.

Jacopo ha dovuto ricominciare a vivere, ricominciando anzitutto a camminare con una protesi. Cercando nuovi stimoli, nuovi obiettivi. Cercando anche di starci dentro con le spese di una vita completamente diversa.

Sì, perché le spese mediche sono tante, tantissime e la copertura assicurativa come militare non riesce a coprirle tutte.

Ora Jacopo lancia una sfida, che sa di orgoglio e di solidarietà: partecipare alle gare di triathlon con una protesi speciale, perché deve essere in grado di consentirgli di correre e di andare in bicicletta, visto che sono proprio queste due – assieme al nuoto – le specialità del triathlon.

Ma la sua sfida è, come dicevamo, solidale perché la sua volontà è quella di sensibilizzare più persone possibile per aiutare le tante persone che si trovano nella sua situazione e che vorrebbero riacquisire un po’ di normalità. Soltanto un po’ di normalità.

Proprio per questo motivo domenica 27 giugno Jacopo parteciperà a una maratona staffetta nella Repubblica di San Marino. «Vorrei riuscire a entrare nel gruppo sportivo dei carabinieri, sarebbe un sogno», racconta a RiminiToday. «Realisticamente, però, mi piacerebbe entrare in una squadra di triathlon paralimpica».

Un sogno, un esempio per tanti. E proprio per questo la moglie di Jacopo ha lanciato su internet una campagna crowfounding (“Aiuta Jacopo a praticare sport dopo l'amputazione” su gofoundme.com) per riuscire a trovare i soldi per acquistare la protesi speciale.













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