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In Italia buttiamo nei rifiuti 4,6 miliardi di pasti all’anno

Domenica 29 settembre si celebra la 5ª Giornata mondiale di consapevolezza degli sprechi e perdite alimentari, istituita dalle Nazioni Unite


Carlo Bridi


TRENTO. Domenica 29 settembre si celebra la 5ª Gionata mondiale di consapevolezza degli sprechi e perdite alimentari, istituita dalle Nazioni Unite. Con l’occasione l’Osservatorio Waste Watcher International che ha come direttore scientifico il prof. Andrea Segrè, ha svolto un’indagine dalla quale risulta un’impennata nelle tendenze a gettare il cibo da parte delle famiglie italiane. Sprechiamo nella sola Italia, 4,6 miliardi di pasti all’anno, mentre a livello globale sprechiamo 1262 miliardi di pasti!

Sulla base di questi dati il direttore scientifico dell’osservatorio, il professor Andrea Segrè ha rivolto un appello ai Ministri dell’Agricoltura dei Paesi del G7riuniti nei giorni scorso in Sicilia. Il mondo produce abbastanza cibo per sfamare tutti, afferma la FAO, eppure oltre 820 milioni soffrono la fame e la malnutrizione. La FAO sottolinea come le perdite e gli sprechi alimentari aggravano questo problema, riducendo la quantità di cibo disponibile, contribuendo all’insicurezza alimentare.

“Tutti possiamo fare la differenza nel nostro quotidiano: serve una svolta culturale e per questo serve una campagna pubblica di sensibilizzazione attraverso il video che sarà diffuso per UNRIC- Regional Information Center for Western Europe delle Nazioni Unite. Questo ufficio ha lanciato con l’occasione un forte appello per l’introduzione dell’educazione alimentare e ambientale partendo dalle scuole come parte essenziale di quell’”educazione alla cittadinanza” che riguarda tutte le persone sulla terra in questo terzo millennio. A ben guardare è questa l’azione diffusa che ASSFRON svolge da oltre 15 anni all’intero delle scuole trentine con il supporto del Dipartimento Istruzione della Provincia e grazie alla disponibilità di dirigenti ed insegnanti del sistema scolastico del Trentino.

Pochi giorni prima, esattamente il 16 settembre, è stato diffuso dall’Osservatorio di Waste Watcher, l’esito di un’altra rilevazione sulle perdite e gli sprechi alimentari: dalla quale emergono molti dati allarmanti, uno in particolare: un aumento sostanziale dello spreco domestico in Italia, che è pari a 2,132 milioni di tonnellate, con un incremento in soli due anni del 32,6%. Assumendo come peso medio del pasto 500 g stimato da Food Faste Index Report 2024 dell’UNEP lo spreco alimentare domestico in Italia è pari è pari a 4,26 miliardi di pasti sprecati ogni anno, come già citato. Considerato l’aumento della popolazione italiana in condizioni di povertà alimentare, 6 milioni pari al 10% degli italiani secondo i dati Caritas- ISTAT, sono nelle condizioni di poverta alimentari. A questo proposito afferma il prof. Segrè, “è scandaloso che di fonte alla povertà alimentare in aumento nel mondo e in Italia, si sprechi tanto cibo.

Per questo questi dati toccano la nostra coscienza sottolinea il professore. Andando di questo passo, sarà impossibile per l’Italia raggiungere l’Obiettivo ONU di sviluppo sostenibile 12.3 che impone di dimezzare lo spreco domestico entro il 2030. Ma il problema si pone anche per gli altri paesi del G7 analizzati nel report WWI. Per questo l’appello ai Ministri dell’Agricoltura del G7 riuniti in Sicilia. Un ultimo dato: secondo l’Agenzia ONU (UNEP), gli sprechi a livello globale nel 2022 hanno raggiunto circa 631 milioni di tonnellate.













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