Cadavere fatto a pezzi, l’omicida reo confesso su Instagram postava il manifesto contro la violenza sulle donne
Il post di Davide Fontana risale ad alcuni anni fa. Ma anche dopo il delitto il food blogger continuava come se nulla fosse a pubblicare le sue recensioni di cibi e ristoranti
BRESCIA. Tra una tartare di manzo e un supplì. Davide Fontana, il bancario e food blogger reo confesso dell’omicidio di Carol Maltesi, nel novembre 2018 postava sul suo profilo Instagram il viso di una donna con una striscia rossa a rigarle il viso. Era il manifesto simbolo della campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne lanciato quell’anno dalla Camera dei Deputati su iniziativa della ministra Carfagna con testimonial numerosi attori e personaggi dello spettacolo, anche loro ritratti mentre si sporcavano la faccia di rosso sangue.
Oggi Fontana ha ammesso di avere ucciso la ragazza, colpita a martellate e poi fatta a pezzi, alla cui identificazione si è giunti solo grazie ai tatuaggi due mesi dopo la sua scomparsa. “Non è normale che sia normale”, era lo slogan della campagna. “Cos’è normale ormai!?”, commenta il post del food blogger una giovane.
Ma lui, Fontana, che ha anche finto di essere la vittima usando il suo telefonino in un’intervista interrotta con un giornalista del sito di news online BsNews, si è comportato in questi due mesi come se nulla fosse accaduto, come se tutto procedesse – appunto – in maniera normale. Almeno sulla vetrina fotografica di Instagram, dove il food blogger ha continuato anche in febbraio e marzo a postare immagini di pizze napoletane (“impasto perfetto e ingredienti che mi hanno entusiasmato” commentava recensendone una) e tiramisù. (l.m.)