Società

Italiani sempre più poveri, l’allarme da Mattarella: “Salari fermi, famiglie in affanno”

Riconosciuti segnali di miglioramento, ma la preoccupazione rimane: evidente la distanza tra crescita dell’occupazione e qualità retributiva 



LATINA. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha scelto Latina, durante una visita alla BSP, per lanciare un messaggio chiaro e incisivo: il lavoro deve tornare al centro dell’agenda politica, ma soprattutto il salario dignitoso deve essere una priorità assoluta.

Tante famiglie non reggono più l’aumento del costo della vita – ha detto – e i salari insufficienti rappresentano una grande questione per l’Italia”. Un’affermazione netta che fotografa la condizione di disagio crescente di numerosi nuclei familiari, schiacciati dall’inflazione e dalla stagnazione salariale.

Mattarella ha riconosciuto segnali positivi nei dati sull’occupazione, ma ha sottolineato che questo non basta: “Permangono aspetti di forte preoccupazione sui livelli salariali”, ha dichiarato, citando anche l’ultimo rapporto 2024–2025 dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, che evidenzia la distanza tra crescita dell’occupazione e qualità retributiva.

“Le questioni salariali sono fondamentali – ha proseguito il Capo dello Stato – per ridurre le disuguaglianze e garantire un’equa partecipazione ai benefici dell’innovazione e del progresso”. Un invito chiaro a ridefinire i criteri di distribuzione della ricchezza nel Paese, oggi sempre più concentrata in poche mani.













Scuola & Ricerca

In primo piano

il lutto

Addio a Piero Cavagnoli, storico preside trentino: una vita per la scuola

Docente e dirigente in diversi istituti della provincia, ha lasciato un segno profondo nella formazione di generazioni di studenti. Fu anche il primo segretario dell’Ordine degli psicologi. Quattro anni fa aveva perso il fratello gemello Paolo, fondatore dell'Associazione Provinciale per i Minori