Da Brentonico a Trento, l'affettuoso ricordo di Salim Toure
Sarto molto conosciuto, giovedì sera si è spento all'hospice di Mori
MORI. All'hospice di Mori si è tenuto un momento di commemorazione per Salim Toure, giovane trentino-guineano, sarto molto conosciuto.
Salim si era stabilito dalla Guinea in Trentino sette anni fa.
Qui aveva non solo trovato una stabilità e un lavoro, ma aveva anche intessuto una ricca rete sociale.
È stata lanciata una raccolta fondi per dare a tutte le persone che hanno piacere, la possibilitá di contribuire al suo ritorno in Africa e al sostegno della sua famiglia: la moglie, la madre e le sue figlie in Guinea.
Le donazioni possono arrivare tramite la piattaforma gofundme oppure direttamente con bonifico intestato al circolo Arci di Brentonico, causale "donazione per Salim" iban: IT39J0801634420000027091061.
Sulla pagina della raccolta, spiegano i promotori, ci sarà un costante aggiornamento sulle donazioni ricevute tramite bonifico e sull'utilizzo dei fondi raccolti.
"Un male repentino - si legge nel testo a corredo dell'iniziativa benefica - lo ha portato via, sottraendo a noi un amico prezioso e alla sua famiglia un affetto insostituibile. Le parole sono di poco aiuto nel raccontare il suo sorriso contagioso e la sua creatività, che sono impresse nella memoria di chi lo ha incontrato.
Per anni Salim è stato l'anima della sartoria sociale "Officina de l'ùcia" di Trento, prima al Centro Sociale Bruno e poi in una struttura dell’associazione Centro Astalli Trento, dove ha prestato servizio come volontario e come socio.
Ha dedicato un anno della sua vita in Italia al servizio civile provinciale. Abbiamo visto la gigantografia di una sua foto sui palazzi e sugli autobus di Trento a sponsorizzare questa opportunità per i giovani. Ha girato il Trentino e l'Italia per mercati e fiere, portando in giro le sue creazioni: vestiti, borse e zainetti, pensati per unire i colori dell'Africa, il riuso di vecchi materiali e lo stile italiano.
Amava lavorare la terra e negli ultimi anni si era trasferito a Besagno dove viveva e lavorava assieme a Nicola e Maria dell'azienda agricola La Bis. Salim era arrivato come un dipendente ma, tra caffè e racconti della sua amata Guinea, era diventato un figlio e un fratello. Studiava la teoria della patente, progettava di iscriversi alla Sat locale per conoscere meglio il suo Trentino e le sue montagne, coltivava nuove amicizie a Brentonico e Mori.
Ballava, cantava, cucinava piatti deliziosi, faceva domande, raccontava storie, Salim era così entusiasta e curioso del mondo che era proprio un piacere stargli accanto. Ci ha permesso di farlo anche durante tutto il breve periodo della sua malattia. Salim sorrideva sempre e adesso ci sorriderà da lassù".