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L'8 marzo delle donne sui ponteggi in cantiere

Abbattere gli stereotipi di genere nel mondo edile e dimostrare che il cantiere non è soltanto un luogo per gli uomini. Con questi obiettivi è nata l'iniziativa 'Donne in cantiere' di Toptaglio, general contractor con sede nel Comense specializzato in operazioni di riqualificazione edilizia, che ha selezionato due operaie per una formazione professionale retribuita cominciata lo scorso gennaio e che durerà in totale tre mesi. Una volta pronte a essere inserite nel team, Renata e Cristina saranno assunte a tempo indeterminato. In questo periodo stanno affiancando i capicantiere e gli operatori di macchina, imparando a usare escavatori, robot e mini-pale. "L'iniziativa nasce per demolire gli stereotipi, perché ad oggi lavorare in cantiere non è più così pesante fisicamente come 20 anni fa e tutti possono farlo. Specie nel mondo edile una donna, che è più precisa, a mio avviso è necessaria" spiega all'Ansa nella Giornata internazionale della donna Chiara Passarello, geometra e responsabile sicurezza di Toptaglio, sottolineando che l'obiettivo dell'azienda "è arrivare al 2025 con 30 figure femminili all'interno del cantiere". Renata Bianchi, una delle due aspiranti operatrici di cantiere, prima lavorava in un'azienda alimentare. Ha trovato questa opportunità tramite un post su Facebook: "Mi sono detta: perché no? Se possono farlo gli uomini non vedo perché non possano farlo anche le donne - racconta - nel cantiere possiamo starci benissimo, basta essere volenterose e avere voglia di imparare cose nuove". Oggi Renata è convinta che questa possa diventare la sua professione futura, così come Cristina Viscardi, anche lei selezionata da Toptaglio. "All'inizio, essendo tutti maschi - commenta - ero un po' preoccupata. Ma volevo cambiare e lavorare in un posto all'aperto anche se faticoso. Oggi posso dire che in due mesi ho già imparato tantissimo". E anche il rapporto con i maschi non è così male: "Ho trovato apertura mentale - conclude - e non era una cosa scontata" (foto Ansa)



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Bypass, si installano le barriere anti-rumore allo scalo Filzi

E' cominciata oggi (13 gennaio) allo scalo Filzi di Trento l'installazione delle barriere anti-rumore alte cinque metri previste dal cantiere dell'imbocco nord della nuova circonvallazione ferroviaria. Per consentire i lavori è stato previsto il restringimento della carreggiata con chiusura a tratti della corsia preferenziale dell'autobus e della pista ciclabile in via Brennero tra il civico 71 e l'87 fino al prossimo 24 gennaio, dalle 8.30 alle 18. LE FOTO (Claudio Libera)

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Trento, risveglio sotto zero: città ripulita dopo la grande festa in piazza

Primo dell’anno in una Trento sotto zero, pulita, assonnata e con quasi tutto chiuso Trento sotto zero anche a metà mattina, in questo primo gennaio 2025. Strade deserte, semafori in funzione quasi nel vuoto, mercatini ancora chiusi, poca gente per le strade tranne che verso la cattedrale per la messa del vescovo. In compenso, spariti praticamente del tutto i segni della lunga notte appena trascorsa, tra musica, canti balli, brindisi e tanti mortaretti e fuochi sparati un po’ ovunque. Ma come accade da sempre, Trento si è risvegliata pulita in ogni dove, grazie al puntuale ed accurato lavoro delle donne e degli uomini di Dolomiti Ambiente. Verso mezzogiorno il risveglio, con la riapertura anche dei mercatini di Natale e di alcuni bar ristoranti. Domani è giovedì, ancora vacanza ma torna il mercato settimanale. Poi si attende il gran finale con l’Epifania di lunedì 6, che tutte le feste si porta via. C.L.

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Il vescovo Tisi ha aperto l'Anno Giubilare: un migliaio di fedeli in Duomo

Il vescovo di Trento Lauro Tisi ha aperto ieri (domenica 29 dicembre) in Duomo l'Anno Giubilare. Oltre un migliaio i fedeli in Cattedrale. A concelebrare l'arcivescovo emerito Luigi Bressan e il vescovo emerito di Nossoró (Brasile) monsignor Mariano Manzana. Tisi ha posto particolare enfasi sul significato dell'Anno Santo come tempo di riposo della terra e di remissione del debito, traducendolo in un invito al dialogo, all'incontro e alla riconciliazione in un tempo segnato da "guerre e ingiustizie globali". LE FOTO (Claudio Libera)

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In val Gardena la funivia con il caminetto

L’effetto legno, le coperte e anche il caminetto. E poi le bevande calde e il panettone da degustare immersi nei panorami del Sassolungo e del Gruppo del Sella. È la cabina-stube dell’impianto del Piz Seteur in val Gardena, nata da un’idea del marchio di grandi lievitati artigianali Italo Vezzoli in collaborazione con Igor Marzola del Rifugio Comici e della società funiviaria Piz Sella e realizzata in collaborazione con la Leitner. La "stube volante", come subito è stata battezzata, è già diventata una delle attrazioni più visitate delle Dolomiti. LE FOTO









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