Metalmeccanica, la sfida della ripresa
Terragnolo della Fiom Cgil: «Non solo Whirlpool. Ogni due mesi nel comparto si sono persi altrettanti lavoratori»
TRENTO. Se il 29.mo Rapporto sull’occupazione in provincia di Trento parla di 5.300 posti di lavoro recuperati nel 2014, sarà l’anno da poco iniziato a decretare se si è trattato di un fuoco di paglia o è veramente giunto il momento della svolta. Importante cartina di tornasole sarà il settore metalmeccanico,13 mila addetti in tutto il Trentino, tra i più duramente colpiti dalla crisi l’anno scorso. Manuela Terragnolo, segretaria della Fiom Cgil, fa il punto sui fronti caldi del comparto. «Come è noto, le due grandi crisi hanno interessato Whirlpool e Gallox», spiega. «Ci sono stati però anche tanti licenziamenti individuali nelle aziende di piccole dimensioni, che proseguono da tutto il periodo della crisi. Realtà che hanno meno visibilità ma coinvolgono tante persone, non tutte pensionabili perché magari di 40-50 anni, che devono rimettersi in gioco per cercare un altro lavoro. L’Agenzia del lavoro diceva che ogni due mesi chiude una Whirlpool: centinaia le persone che restano a casa, in tutti i settori». Un dato che impressiona: un’inversione di tendenza nel 2015 sarebbe un segnale importante che l’uscita dal tunnel non è un miraggio.
Ma analizziamo le aziende più importanti.
Whirlpool. «L’attività è completamente chiusa», riepiloga Terragnolo. «In dicembre sono uscite le ultime persone, addette al magazzino, mentre resta ancora attivo l’ufficio del personale, in altra sede. L'immobile è stato restituito a Trentino Sviluppo, che ne è proprietario. In totale sono 454 i dipendenti andati in cassa integrazione, esclusi i dirigenti che non ne hanno diritto. Alcune decine di persone si sono ricollocate, ma soprattutto a tempo determinato. Gli altri stanno facendo i corsi di formazione organizzati dall'Agenzia del lavoro, anche con i fondi della Comunità europea, e quelli finanziati da Whirlpool e organizzati da Adecco».
Gallox. Dopo il fallimento sta arrivando un'attività sostitutiva, la società Is Tech Srl, che produce sistemi di purificazione dell'aria. L’impegno sottoscritto con la Provincia parla di cinquanta nuovi posti di lavoro nel 2015 ed altrettanti entro il 2017, preferibilmente scelti fra i lavoratori della ex Gallox. «I dipendenti erano 118 al momento della chiusura ma alcuni erano già stati ricollocati prima. Quelli rimasti a casa stanno facendo i corsi dell'Agenzia del lavoro».
Inoxpiù. «L’azienda di Ravina, che produceva cucine industriali, occupava 26 dipendenti, che hanno perso il lavoro per fallimento a fine 2014», continua la segretaria della Fiom Cgil. «Cosa succederà ora? Bisognerà insinuarsi nei fallimenti per il recupero dei crediti, il solito percorso che si fa in questi casi. Una parte dei crediti sono stati recuperati ma la gran parte è in capo al fallimento».
Difficile fare previsioni per il 2015: «Si spera che ci sia almeno un'ombra di ripresa», si limita a dire Manuela Terragnolo. «Alla fine dell'anno scorso i segnali erano di stabilità, non di crescita. Vedremo se si muoverà qualcosa».
©RIPRODUZIONE RISERVATA