Confagricoltura del Trentino: «No allo scontro con gli Usa sui dazi, serve un compromesso a livello europeo»
Festeggiati gli 80 anni dell’associazione. Il presidente Coller: «Garantire un maggiore reddito ai giovani»
TRENTO. All’assemblea annuale di Confagricoltura del Trentino, svoltasi ieri alle Cantine Ferrari, si è ricordato, seppur con qualche mese di anticipo l’80^ di fondazione. In apertura dei lavori il presidente uscente Diego Coller, in scadenza, ma che sarà rinnovato, ha ricordato come Confagricoltura Trento sia una realtà nata ottant’anni fa, il 7 settembre 1945 dall’iniziativa di 33 agricoltori; oggi ne conta 2000 compresi i soci dell’A.C.T., diventando un punto di riferimento per il settore primario.
In questi ottant’anni, Confagricoltura del Trentino ha accompagnato e sostenuto le imprese agricole in un percorso di crescita, innovazione e valorizzazione delle eccellenze locali. Dalla tradizione vitivinicola alla frutticoltura, passando per la cura dei boschi, il presidio delle aree montane e la zootecnia, l’agricoltura ha saputo evolversi rispondendo alle sfide del mercato globale, senza mai tralasciare il proprio legame con la terra e con la storia. Coller ha quindi affrontato il tema di maggiore attualità quello dei dazi in arrivo dagli Usa evidenziando come la strada da intraprendere non sia quella del muro contro muro, che fa solo danni a tutti ma di un compromesso accettabile a livello europeo. L’Europa. È questo l’auspicio di Coller, si deve presentare unita e matura.
Questo senza dimenticare altri temi come quello del ruolo dei giovani in azienda che potrà essere sempre maggiore a condizione che si possa garantire loro un maggiore reddito. Cosa difficile in questi tempi con costi di produzione che devono essere ridotti mentre i ricavi devono essere maggiori.
Ma anche l’Ue deve essere più rispettosa degli agricoltori. «Sfide come il Green Deal e le sue linee guida della strategia Farm to Fork devono essere più abbordabili. La strategia “dal produttore al consumatore” mira ad accelerare la transizione degli attuali sistemi alimentari verso sistemi più sostenibili dal punto di vista ambientale. Ora puntiamo sul nuovo commissario Hansen che si è impegnato a creare un equilibrio autentico tra sostenibilità economica e ambientale, ponendo l’innovazione e la competitività al centro delle politiche agricole europee».
«Celebrare oggi l’ottantesimo anniversario – ha sottolineato il presidente - significa non solo rendere omaggio a una storia di impegno e di valori condivisi, ma anche ribadire l’importanza di un’agricoltura moderna, consapevole e innovativa, capace di affrontare con determinazione le sfide del futuro senza dimenticare le proprie radici».
Come ribadisce bene Massimiliano Giansanti, presidente nazionale, “l’Italia è uno dei Paesi europei maggiormente coinvolti negli scambi con gli Usa e quindi uno di quelli che rischia di più da un’eventuale introduzione dei dazi. Se dagli annunci di Trump si passerà ai fatti, le conseguenze sarebbero particolarmente pesanti per il nostro comparto agroalimentare, il cui export verso gli Stati Uniti – il secondo mercato per importanza, dopo la Francia - vale oltre sette miliardi di euro. Esportiamo vini, formaggi, olio, in parte ortofrutta e prodotti trasformati come passata di pomodoro e pasta. Ma noi siamo anche importatori dagli Usa, soprattutto di materie prime di base, come carne bovina, soia e mais, che utilizziamo nei nostri processi produttivi. Il rischio è di pagare due volte. L’aumento di costi avrebbe conseguenze sull’intera filiera del cibo, in particolare su quella agricola, dato che è facile immaginare che gli importatori americani proveranno a scaricare direttamente e il più possibile, il costo del dazio sui produttori.”
Il ruolo dell’agricoltura nel quadro socioeconomico
Le sollecitazioni dell’agricoltura a livello europeo per una PAC lontana dalla realtà dei produttori e dei consumatori hanno assunto una rilevanza maggiore grazie alla nomina del nostro presidente nazionale di Confagricoltura in qualità di presidente del COPA, l’associazione che riunisce le principali organizzazioni professionali agricole, rappresentando oltre 22 milioni di agricoltori europei. Giansanti ha dichiarato il suo impegno a guidare il settore con unità e determinazione, puntando a rendere l’Europa agricola più competitiva a livello globale. Tra le priorità da perseguire durante il suo mandato ci sono sicuramente la tutela del reddito degli agricoltori.
L’attività agricola può svolgere il ruolo di custode del territorio e dell’ambiente alla sola condizione che agli agricoltori venga garantito un reddito equo.
Il legame tra agricoltura e turismo
Sottolineato da Coller, il forte legame che accomuna agricoltura e turismo. Quest’ultimo rappresenta un’importante opportunità per promuovere e rafforzare la notorietà dei prodotti trentini, contribuendo a migliorare l’esperienza di chi visita la nostra regione. Il Trentino accoglie ogni anno circa 20 milioni di turisti. L’obiettivo è intercettare questo enorme flusso di visitatori che diventano fruitori del territorio modellato dall’agricoltura trentina e possono godere dei nostri prodotti di eccellenza.
L’assessora Giulia Zanotelli, presente all’assemblea, è stata ringraziata per il suo impegno nel sostegno alle attività produttive e alle risorse dedicate alla promozione delle eccellenze locali. Questo impegno, che Confagricoltura del Trentino sempre sostenuto, ha trovato un riscontro positivo nelle azioni e nelle risorse che l’assessorato ha dedicato a queste iniziative.
La commercializzazione dei prodotti trentini viene valorizzata sia dal radicato sistema cooperativo trentino che da imprese private.
La manodopera
Negli ultimi anni, il settore agricolo italiano sta affrontando una crescente difficoltà nel trovare manodopera, soprattutto per i lavori stagionali. La scarsa attrattività del settore incide sicuramente sull’allontanamento dei giovani dal mondo agricolo, rendendo necessario il ricorso a lavoratori stranieri. Tuttavia, anche questi sono sempre più difficili da reperire, a causa di problemi burocratici e logistici.
Per far fronte a questa situazione, sarebbe utile introdurre interventi mirati, come incentivi per le aziende e una maggiore integrazione tra domanda e offerta di lavoro tramite strumenti digitali, come per esempio la piattaforma di Agrijobs proposta da Confagricoltura.
Tutela del reddito agricolo e gestione del rischio
Coller ha ribadito come l’agricoltura, in particolare quella trentina, ha un ruolo che va al di là del fine ultimo della produzione, ma per gli agricoltori non può esistere un’attività agricola se non viene garantito un giusto tornaconto economico. Garantire il reddito degli agricoltori è essenziale per la continuità delle aziende e della filiera trentina. Da anni Confagricoltura sostiene l’importanza di salvaguardare le imprese, in particolare quelle professionali. È doveroso far fronte ai costi di produzione, sostenuti dalle aziende agricole, affrontando le sfide del mercato e dell’ambiente.
Risulta sempre più evidente come una delle più grosse minacce al reddito siano gli eventi atmosferici. È necessario quindi predisporre un piano per la gestione del rischio che deve essere gestito a livello di sistema dell’agricoltura trentina e che veda come i due strumenti fondamentali la difesa attiva e passiva.
La questione dell’acqua è un tema che ci è caro e che l’assessorato ha inserito nel proprio programma politico. Il cambiamento climatico ha un forte impatto sulla gestione di questo bene prezioso ed ha portato nel tempo a una distribuzione delle precipitazioni completamente diversa rispetto a una volta.
Il concetto di innovazione e di ricerca viene portato avanti bene da FEM nell’ambito dell’assistenza alle aziende agricole e della ricerca. Il centro è uno degli istituti più all’avanguardia nell’utilizzo di tecniche di evoluzione assistita (TEA), soprattutto per quanto riguarda la vite.
Sulla scia del concetto di innovazione territoriale, Coller ha fatto un accenno alla situazione della difesa fitosanitaria. L’obiettivo di questa pratica, che punta a trovare metodi e pratiche per la protezione delle colture da parassiti e malattie infestanti, è quello di garantire la salute delle piante e la qualità dei prodotti agricoli, riducendo al minimo l’impatto ambientale.
Coller ha concluso: «Le imprese agricole trentine si trovano oggi a fronteggiare sfide complesse: la carenza di manodopera, la volatilità dei mercati globali, il cambiamento climatico e la necessità di coniugare sostenibilità ambientale ed economica».