Basta espropri, terre ai giovani contadini

Mellarini: «I terreni oggi vanno tutelati, i tempi sono cambiati e c’è un forte ritorno all’agricoltura che va agevolato»


di Carlo Bridi


TRENTO. “Basta con gli espropri facili” titolava un libro bianco degli inizi degli anni Settanta a cura dell’Unione Contadini con l’obiettivo di far cambiare la mentalità di programmatori e dei politici dell’epoca che vedevano i terreni agricoli solo come territorio disponibile per il prossimo esproprio.

«Di acqua sotto i ponti ne è passata molta, la Provincia con la legge urbanistica del 2008 ideata con un processo di coinvolgimento degli operatori dei diversi ambiti economici e sociali, ha dato risposte concrete nella direzione della tutela dei terreni agricoli.» Ad affermarlo l’assessore provinciale all’agricoltura Tiziano Mellarini che l’aveva sostenuta d’intesa con il collega Gilmozzi.

Mellarini sottolinea come «con questa legge il Trentino sia diventato laboratorio per un modello di sviluppo sostenibile e attento all’ambiente.  Pensiamo - prosegue Mellarini - che il nostro modello positivo sia servito da stimolo anche su scala nazionale avendo incontrato la sensibilità del ministro Mario Catania e la forte condivisione delle organizzazioni sindacali agricole».

A proposito del disegno di legge approvato venerdì scorso dal Consiglio dei Ministri su proposta del ministro Catania, Mellarini esprime soddisfazione «in quanto di fatto questa norma intende porre un freno alla cementificazione selvaggia che brucia ogni anno migliaia di ettari di terreno agricolo».

I dati comunicati dal ministro sono eloquenti: cento ettari di superficie vengono cementificati ogni giorno, in poco più di cinquant’anni il territorio edificato è aumentato del 166%, nell’ultimo decennio a fronte di un aumento di cementificazione per costruzioni abitative del 10% l’aumento della popolazione è stato di meno della metà.

Alla domanda se pensa che questo disegno di legge sia sufficiente per dare adeguate risposte al settore primario, il responsabile dell’agricoltura trentina afferma di essere convinto che «questa normativa possa essere anche prodromo per future azioni quali ad esempio quelle contenute nelle pieghe del decreto “Salva Italia” tra le quali figura una norma per il recupero e il riuso dei terreni demaniali da mettere a disposizione dei giovani che intendono avvicinarsi al comparto agricolo.  In questo senso il settore agricolo si pone come importante strumento di rilancio dell’economia reale con particolare attenzione ai giovani che oggi sempre più numerosi guardano a questo comparto con molto interesse. Lo conferma il record di iscrizioni di quest’anno al nostro Istituto Agrario di San Michele con oltre novecento studenti coinvolti».

Ma ritiene sufficiente quanto è stato fatto per agevolare il mondo giovanile? «Assolutamente no, per i giovani abbiamo attivato molti e concreti aiuti e priorità nel Piano di sviluppo rurale, aspetti che rivestiranno particolare importanza anche nella futura programmazione, nella ferma convinzione che vadano ricercate nei confronti dei giovani tutte le misure atte a favorirne l’ingresso nel mondo del lavoro e dell’agricoltura in particolare. Sempre più giovani, di ambo i sessi vedono infatti nel comparto agricolo prospettive di occupazione e sviluppo per questo anche la Provincia deve accompagnare con forza questi processi», conclude l’assessore.

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