«Rifiuti in Valsugana, il nuovo metodo penalizza le zone turistiche. E anche gli anziani»
La segnalazione: «I bidoni vanno esposti secondo un determinato calendario, ma chi ha una seconda casa e ci viene solo per il weekend come fa?». Avete una segnalazione? Mandate una mail a dilloaltrentino@giornaletrentino.it
LEVICO TERME. La rivoluzione dei rifiuti in Valsugana sta creando molta discussione.
Ce ne siamo già occupati con una segnalazione arrivata da Pergine Valsugana, che metteva in evidenza tutti i dubbi su una situazione che per una fascia di popolazione è sicuramente difficile, cioè chi non ha un terrazzo o comunque che ha poco spazio in casa per ospitare i bidoni.
Ma la Valsugana è anche terra turistica, come ad esempio Levico Terme, ed ecco che i dubbi circa l’applicazione delle nuove regole aumentano.
A scrivere una mail a dilloaltrentino@giornaletrentino.it spiegando la situazione è Walter.
Ecco cosa scrive: «Buongiorno, vi contatto per riferire il disagio con il nuovo metodo imposto nella raccolta differenziata da Ama Ambiente nella zona dei laghi della Valsugana.
LA MAPPA INTERATTIVA DELLE SEGNALAZIONI
Come molti sapranno già dal mese di maggio, con dovizia informativa, l’azienda che si occupa della raccolta ci ha informato di questo cambiamento. Stop ai cassonetti, a pagamento, e sì alla raccolta nei bidoni unifamiliari. La nuova raccolta prevede che vengano esposti i bidoni nei giorni indicati da un calendario per poi ritirarli vuoti. Diversamente rimane il conferimento presso il Centro di Raccolta Materiali.
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Mi stupisco di come non si sia pensato che la zona dei laghi è fortemente a vocazione turistica. Ci sono molte seconde case. Non è pensabile che i turisti o chi possiede una seconda casa disponga della possibilità di esporre e poi ritirare nei giorni previsti il bidone. Io stesso non potrei farlo venendo a Levico solo il fine settimana e non vorrei impiegare il tempo che ho nell’anticamera del Crm. Dovrei esporlo e ritirarlo secondo il caso, sperando di ritrovarlo.
Maggiore disagio è stato riservato a chi non ha uno spazio al pianterreno per gestire un ingombrante bidone, e deve portarlo in casa, magari senza ascensore e senza balcone.
Un discorso a parte merita la difficoltà che alcuni anziani possono sperimentare in tutto questo e in special misura se non guidano più l’automobile per il conferimento al Crm», conclude Walter.
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