«Boom di turisti con le bici, ma nascondono la targa del furgone»
La segnalazione: «Non è possibile che ci siano furgoni che girano in modalità “fantasma”». Avete una segnalazione? Mandate una mail a dilloaltrentino@giornaletrentino.it
ROVERETO. Sulle strade del Trentino il flusso di turisti che arrivano per le vacanze è iniziato. Dalla statale fra Rovereto e Riva del Garda, così come in A22, tanto per citare alcuni esempi, le code di veicoli soprattutto il fine settimana è interminabile.
Se da una parte dopo due anni di pandemia e di lockdown più o meno totali i turisti mancavano (soprattutto gli stranieri) ecco che ora percorrere una strada magari per lavoro può diventare complicato e bisogna mettere in conto di partire in largo anticipo.
In mezzo ai turisti in coda, gli appassionati delle due ruote sono numerosissimi. Ed ecco che sono sempre di più i turisti che caricano le loro bici sull’auto, sopra l’auto o dietro l’auto per portarle nella località di vacanza prescelta e pedalare in mezzo alle nostre campagne, alle nostre montagne, ai nostri laghi.
Non tutti, però, sistemano le biciclette come si dovrebbe. Edoardo ha mandato una mail a dilloaltrentino@giornaletrentino.it corredata da una foto dopo essersi imbattuto in un furgone che dopo aver posizionato le bici aveva la targa completamente nascosta.
LA MAPPA INTERATTIVA DELLE SEGNALAZIONI
Scrive Edoardo: «Buongiorno, stavo guidando a Rovereto nella zona di Sant’Ilario quando davanti a me si è materializzato un furgone di turisti appassionati delle due ruote.
Che fossero amanti delle biciclette era chiaro visto che hanno piazzato le due biciclette nella zona posteriore del furgone.
Quello che è sicuramente meno chiaro è di dove fossero, visto che la targa era completamente nascosta.
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Purtroppo ne ho viste parecchie di situazioni così, che rendono praticamente impossibile l’identificazione dei veicoli.
E se uno di questi furgoni dovesse compiere una manovra azzardata, magari fare del male a qualcuno e poi proseguire la sua corsa? Nessuno sarebbe in grado di riuscire a risalire alla sua identità.
Mi auguro che le nostre forze dell’ordine possano intervenire più spesso in situazioni simili, per far riportare nella norma questi turisti “fantasma”», conclude Edoardo.
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