«A Trento il medico di base è andato in pensione, da quel momento un calvario per me e per mia madre che ha 95 anni»
La segnalazione: «Al suo posto diversi sostituti, una è rimasta anche in malattia. Ora basta, c’è bisogno di stabilità». Avete una segnalazione? Mandate una mail a dilloaltrentino@giornaletrentino.it
TRENTO. Il problema della carenza di medici è aumentato nel periodo più acuto della pandemia da Covid 19, e ora le strutture sanitarie stanno cercando di tornare alla normalità.
Una delle figure che più è stata sotto pressione durante la pandemia è stata sicuramente quella del medico di base, chiamato nei momenti più duri a un vero e proprio tour de force per riuscire a rimanere in contatto con i suoi tanti pazienti colpiti dal virus.
A Trento in particolare una serie di pensionamenti hanno portato a una situazione di poca stabilità, con alcuni medici andati in pensione dopo aver tenuto duro durante la fase acuta del Covid e ora c’è il problema della loro sostituzione.
Ce n’eravamo già occupati qui su “Dillo al Trentino” dopo la segnalazione di Susanna, che aveva vissuto una girandola di sostituzioni nello studio del suo medico di base.
Ora a scrivere una mail a dilloaltrentino@giornaletrentino.it è Chiara. «Buongiorno, come per la signora Susanna volevo segnalare una situazione disastrosa, anche perché il mio stesso medico in pensione era anche il medico di mia madre di 95 anni compiuti, che proprio in quel periodo è stata ricoverata in ospedale!
LA MAPPA INTERATTIVA DELLE SEGNALAZIONI
Al rientro a casa di mia mamma avevamo bisogno del medico di base per togliere i punti dalla ferita in testa della mamma e di una serie di firme per avere in comodato il letto con le sponde e la sedie a rotelle.
Prima la dottoressa scelta perché inseritasi nello stesso ambulatorio del nostro medico in pensione si è messa in malattia e quindi è partita un'attesa di due settimane e, di fatto, siamo rimaste scoperte, poi è subentrato un sostituito temporaneo che non faceva visite a domicilio a mia madre che a 95 anni non può essere portata in ambulatorio, anche perché gli orari del sostituto fluttuavano a seconda della giornata, senza possibilità di prevederlo.
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Poi è arrivato un altro sostituto, molto più disponibile perché almeno è venuto per la visita a domicilio per la mamma, ma ancora una volta del tutto provvisorio.
Ho scritto al sindaco di Trento e anche al presidente della Repubblica per denunciare la situazione indegna in cui si trovano i nostri anziani. Il mio storico medico di base, e quello di mia mamma, era sempre attento per le persone di una certa età, anche dopo il suo pensionamento.
Il sindaco e la presidenza della Repubblica mi hanno gentilmente e prontamente risposto dandomi pieno sostegno e mettendomi direttamente in contatto con il nostro servizio sanitario.
Ma un anziano solo sarebbe ancora in uno stato di crisi e necessità solo perché un medico andato in pensione non ha avuto una sostituzione adeguata, chiara ed efficace.
La Provincia anziché buttarsi anima e corpo a organizzare il concerto di Vasco Rossi dovrebbe pensare di più ai tanti “vecioti” in difficoltà e in solitudine.
Ma d’altronde... panem e circenses, la storia lo insegna! Mi scuso per lo sfogo, ma il diritto alla salute nella nostra civilissima Trento dovrebbe avere più tutela», conclude Chiara.
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