Lottizzazione di viale Piave pubblicata per le osservazioni
PRIMIERO. Il Comune di Primiero San Martino di Castrozza ha depositato il piano di lottizzazione di viale Piave, lotto A, relativo al complesso edilizio sede del punto vendita della Famiglia...
PRIMIERO. Il Comune di Primiero San Martino di Castrozza ha depositato il piano di lottizzazione di viale Piave, lotto A, relativo al complesso edilizio sede del punto vendita della Famiglia Cooperativa di Primiero. Il piano è depositato in Comune per possibili osservazioni per 20 giorni e cioè fino al 26 febbraio 2018. E’ un ulteriore passo che se alla scadenza dei 20 giorni non si registrerà osservazioni o opposizioni, permette alla Famiglia Cooperativa di fare domanda di concessione edilizia con inizio e fine lavori che, se rilasciata dal Comune, potrebbe permettere la riapertura del punto vendita. Naturalmente il tutto comporta il pagamento degli oneri di urbanizzazione, che in questo caso, a quanto pare, dovrebbero essere pagati attraverso un conguaglio con gli oneri già pagati in precedenza; in ogni caso la somma è sicuramente rilevante.
Il tutto è sempre non definito in modo univoco, poiché potrebbero esserci degli intoppi che farebbero ripartire da capo tutta la vicenda. Un intoppo potrebbe essere la sentenza del Tar di Trento relativa al ricorso presentato dalla ditta Brocchetto che rilevava tutta una serie di difformità tecniche del progetto. Se il Tar rigetta il ricorso, ci sono possibilità di procedere come detto e cioè chiedendo la concessione edilizia al Comune. Se il Tar dà ragione alla ditta Brocchetto, tutto potrebbe ripartire da capo, fino a che non si trovi un accordo completo e garantito con la stessa ditta Brocchetto.
L’espediente messo in atto in questa fase si rifà al provvedimento approvato dal commissario straordinario che attraverso un piano guida separa in due i lotti: il lotto A, dove sorge l’attuale complesso edilizio per il quale si chiede la riapprovazione di tutti gli atti, e il lotto B, cioè quello sul quale sorge il punto vendita della ditta Brocchetto, per il quale si prevedeva l’esproprio, fattore che ha spinto la ditta Brocchetto a fare tutta la serie di ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato, ottenendo l’annullamento di tutti gli atti urbanistici e commerciali che hanno permesso la costruzione dell’attuale edificio della Famiglia Cooperativa. Con questo espediente, quindi viene lasciato inalterato il lotto B, disinnescando le possibilità di ricorso da parte di Brocchetto.