Il bosco di Borgo in ottima salute 

Il Piano di assestamento forestale: ripresa annua di 3.400 metri cubi, 800 in più degli anni scorsi


di Marika Caumo


BORGO. Una ripresa annua di 3.400 metri cubi totali di legname, 800 in più rispetto agli anni scorsi. È questo il dato più signficativo emerso dal Piano di assestamento forestale del Comune di Borgo, che ha richiesto due anni di lavoro ed è stato approvato nei giorni scorsi dal Servizio Foreste e Fauna della Provincia. Si tratta di un piano aziendale decennale, che indica lo stato dell’arte dei beni silvo pastorali del Comune e detta le regole per i prossimi anni. «Pur essendo formalmente considerato un lavoro di revisione, il nuovo piano di gestione risulta essere un rifacimento ex novo del piano precedente in quanto, sulla base della nuova normativa introdotta nel 2009 vengono applicati in Provincia nuovi sistemi per la revisione, tra cui l'introduzione degli strumenti di georeferenziazione Gis e Gps», spiega Andrea Boso, dottore agronomo e forestale a cui il Comune nel 2015 ha dato l’incarico di redigere la revisione del Piano per il periodo 2015-2025. L’utilizzo di questa strumentazione ha permesso inoltre di riscontrare alcune difformità nei confini di diverse particelle.

Il lavoro si è svolto in più fasi, con la georeferenziazione dei circa 142 km di confini dell’intera proprietà comunale, con definizione cartografica dei limiti esterni, delle particelle interne, della rete infrastrutturale viaria e di tutti i cippi di confine presenti. È seguita la segnatura dei confini esterni della proprietà attraverso i segni convenzionali di colore azzurro (si stima una segnatura di circa 81 chilometri), la definizione cartografica delle unità forestali, il rilievo di 570 aree di saggio ovvero un campionamento, eseguito in modo omogeneo sull’intera proprietà, che permette la definizione statistica di tutti i dati dendrometrici (provvigione, incrementi, eccetera) necessari per attribuire ad ogni particella le forme di trattamento, le modalità di taglio, le riprese (ovvero i metri cubi di legname che possono essere utilizzati). Sono state inoltre riviste le tariffe di cubatura per tutte le particelle più produttive poste nella parte bassa del comparto Val di Sella (in destra orografica del torrente Moggio) in quanto le vecchia tariffe erano notevolmente sottostimate. Infine è stata prodotta una relazione tecnica, che riassume quanto dedotto dai rilievi in bosco. Ne emergono alcuni dati significativi. Innanzitutto la superficie forestale: su un area totale assestata di 2.734 ettari, l’area boscata è di 2.327 ettari mentre arbusti e erbacee coprono 107 ettari e altri 300 sono improduttivi. La ripresa decennale della fustaia è di 34 mila mc (3.400 annui) su 528 ettari: si tratta di 8 mila in più rispetto al periodo 2006-2015 quando la ripresa totale era di 26 mila mc (2.600 annui). Tornando indietro nel tempo, nel decennio 1971-1980 la ripresa della fustaia era di appena 9.380 mc. A ciò si aggiunge la ripresa decennale del ceduo, pari a 1.375 mc su 34 ettari.

Soddisfatto l'assessore Rinaldo Stroppa: «Una maggiore ripresa annua è importante per il Comune per due aspetti. Da un lato indica un aumento di fertilità, significa che i boschi vengono tenuti bene e ciò nel medio-lungo tempo da i suoi frutti. Inoltre rappresenta una maggior entrata per le casse comunale», precisa, ricordando che negli ultimi anni il ricavato per la vendita del legname si aggira sui 160 mila euro annui.

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