Con i Lions la prevenzione entra a scuola
Il Club di Primiero ha portato il dottor Piloni Camurri a parlare di salute agli studenti delle superiori
PRIMIERO. La sezione Lions Club Primiero San Martino di Castrozza sta curando il “Progetto Martina”, iniziativa che si pone nell’ambito del progetto nazionale Lions di promozione dell’educazione alla salute nelle scuole. Nei giorni scorsi il dottor Stefano Camurri Piloni ha spiegato, agli studenti dell’Istituto di istruzione superiore di Primiero, come non sia mai troppo presto per comprendere l’importanza del prendersi cura di sé «per evitare malattie importanti, quali possono essere i tumori; è meglio farlo quando si è in salute e in giovane età. Infatti, certe neoplasie possono manifestarsi anche vent’anni dopo l’inizio della degenerazione cellulare».
Camurri Piloni, medico Lions particolarmente preparato nella comunicazione con il target studenti, ha fornito, con una metodologia non traumatizzante e con gergo giovanile, informazioni esatte su alcuni tipi di tumore molto frequenti (testicolo, mammella, melanoma e collo dell’utero), dando agli studenti indicazioni utili per mettere in atto semplici ed efficaci azioni di prevenzione attraverso corretti stili di vita e il ricorso alla diagnosi precoce, evidenziando con dati ed esperienze le cause primarie della malattia. «Nel 70-80% dei casi - ha spiegato il medico - i carcinomi sono causati da fattori ambientali e stili di vita scorretti che influenzano il quotidiano, ma la buona notizia è che oltre il 40% sono modificabili: fumo, alcool in eccesso, basso consumo di frutta, sovrappeso, scarsa attività fisica».
La locale sezione Lions crede molto nella divulgazione del progetto, portato avanti negli anni in accordo con la dirigenza scolastica, condividendo il pensiero di Martina, una giovane donna colpita da un tumore della mammella, che ha chiesto con insistenza «che i giovani vengano accuratamente informati ed educati ad avere maggior cura della propria salute perché certe malattie sono rare nei giovani ma proprio nei giovani hanno conseguenze molto pesanti». Il pensiero sotteso è che mettere in atto piccoli ma indispensabili accorgimenti per evitare un tumore o sottoporsi a test diagnostici preventivi quando ci si sente sani non si ottiene con gli slogan né con il proibizionismo o con il terrorismo, ma con conoscenza e impegno personale. Tutto ciò significa cultura e la scuola è il luogo ideale essendo la culla della cultura. Insegnanti e studenti hanno condiviso e i giovani hanno partecipato con vivo interesse.