Castello, paese chiuso per Covid
L’emergenza. Da ieri è “zona rossa” e le reazioni sono contrastanti. «C’erano troppi contagi: ovvio che si arrivasse a questo». «Un danno importante per le attività economiche». «Il lavoro era già calato, meglio chiudere». La sindaca Menato: «Tutti assieme riusciremo a far fronte a questa situazione»
Castello tesino. Castello Tesino è un paese che si interroga su quale sarà il proprio destino. Sì, perché dopo il vertiginoso aumento di casi di cittadini colpiti da Covid fatto registrare nelle ultime settimane, 48 tra tampone molecolare e antigenico più altri 13 in isolamento fiduciario, è scattato, a partire dalla giornata ieri, un lockdown locale che durerà sino al 30 di novembre. Dichiarato zona rossa assieme a Baselga di Piné e Bedollo, il paese di Castello mostra, ai pochissimi che ancora è possibile incrociare per le strade, il suo volto più triste: quello di un paese in emergenza, spaventato da una pandemia che dopo averlo solo sfiorato in primavera si è oggi accanita senza fare sconti.
«Troppi i contagiati per poter pensare di non essere dichiarati zona rossa – sentenziano i più in fila per la spesa – una decisione che, seppur a malincuore, condividiamo, convinti che solo con il sacrificio di tutti potremo uscire da questa terribile situazione. È, quindi giusto rimanere in casa e fare quanto ci viene richiesto se è questa la medicina che è stata prescritta per annientare il virus». Dall’altra, invece, chi questo lockdown proprio non ce la fa a digerirlo. «Un danno importante per tutte le attività economiche che si somma a quello già fatto registrare durante la prima ondata della pandemia. Un’ulteriore crisi che i nostri esercenti faranno di sicuro fatica a lasciarsi alle spalle. Di ciò ne risentirà senza dubbio anche il turismo specialmente se si considera che questa decisione arriva a poche settimane di distanza dal Natale». Tra i commercianti, tuttavia, c’è anche chi questa serrata la vede come una benedizione. «Visto il drastico calo di lavoro registrato in questi ultimi dieci giorni non ci conviene assolutamente rimanere aperti poiché le entrate fatte registrare con i nostri negozi non potranno mai essere superiori alle spese che saremo chiamati a sostenere». Tra i più pessimisti, infine, troviamo chi si interroga se saranno o meno sufficienti solo 15 giorni per risollevarsi dall’epidemia, ma questo soltanto il tempo potrà dircelo.
Una cosa è, tuttavia, certa: Castello Tesino si presenta deserto come non lo si era mai visto prima. Un paese in apnea al quale non rimane altro che affidarsi al discernimento dei propri cittadini per provare a riportare la situazione alla normalità. Ed è proprio a questo comune senso di appartenenza e di responsabilità che la sindaca Graziella Menato si affida per uscire dalla crisi. «Si raccomanda alla cittadinanza di osservare massima attenzione ai comportamenti, di utilizzare prudenza, rispetto delle regole e buon senso. Preme augurare a tutte le persone contagiate una celere guarigione e manifestare tutta la mia vicinanza alle rispettive famiglie. Agli ospiti dell’Apsp Suor Agnese un caloroso abbraccio ed un ringraziamento a tutti i dipendenti della struttura che in questo momento si stanno sacrificando con impegno e dedizione. Con la consapevolezza – conclude la sindaca – che ciò implicherà grandi sacrifici e severe restrizioni, sono sicura che, con il contributo di tutti, riusciremo a far fronte a questa difficile situazione».