Al “Palio dei musati” vince  l’asino chiamato Ferdinando

MEZZANO. In occasione del “Palio dei musati” andato in scena lunedì, Mezzano, uno dei “Borghi più belli d’Italia”, ancora una volta non si è smentito: per la folla che partecipa all’evento che di...


RAFFAELE BONACCORSO


MEZZANO. In occasione del “Palio dei musati” andato in scena lunedì, Mezzano, uno dei “Borghi più belli d’Italia”, ancora una volta non si è smentito: per la folla che partecipa all’evento che di anno in anno aumenta di numero, per il calore con cui la gente assiste alla “strana gara”, per l’entusiasmo che ci mettono gli organizzatori e i quasi 150 volontari impegnati nella lunga serata e, soprattutto, per la famosa imprevedibilità degli asini che gareggiano – per modo di dire – per portare a casa il Palio.

Animali eccentrici

Si sa, gli asini sono asini… e lo si dice non per offenderli, ma perché è per loro natura che hanno un comportamento per così dire eccentrico e nel modo più assoluto imprevedibile, specie quando vengono impegnati in qualche per loro novità. E quale più novità c’è se vengono messi in fila, con in groppa un fantino che non conoscono, dietro un “canapo” fra una folla vociante e fatti partire all’improvviso per fare una “gara” fra loro. E, infatti, succede di tutto.

Ferdinando al galoppo

Come in quest’ultimo Palio di lunedì scorso, quando mentre un asino appariva poco intenzionato a partire – poi si è avviato con calma tanto per far contenti il fantino e lo scudiero che lo tirava – l’asino Ferdinando (dal nome del sindaco del Comune di Mezzano) quasi a riscattare anni di astinenza dello stesso Comune nella conquista del Palio, ha preso la testa della gara tenendola fino alla fine dei tre giri del percorso ricavato fra le strette viuzze dell’antico borgo (le “canisele”). A tallonarlo – la rivalità fra i due Comuni non si tradisce – c’era proprio l’asino Gianni (nome del sindaco di Imer) che ha tentato di tutto, senza però riuscirci, per superare il rivale Ferdinando, ma aggiudicandosi il secondo posto. «Gli asini del “basso Primiero” Ferdinando e Gianni – ha proclamato lo speaker – hanno fatto quindi “man bassa” dei titoli del Palio”, stracciando tutti gli altri, anche più blasonati, rivali».

Di corsa, ma con calma

Ma nella confusione, fra chi non è mai arrivato al traguardo – forse l’asino Luca (nome del sindaco di Sagron Mis) – chi se l’è presa comoda arrivando “fuori tempo massimo” (non citiamo il nome dell’asino sindaco per carità di patria), chi è stato doppiato e quindi è stato difficile dagli una posizione di arrivo, i giudici gara hanno dato forfait nello stilare una classifica: »Sono asini – hanno detto – cosa ci possiamo fare». E così, come è successo in altre edizioni del Palio, non è stata stilata una classifica vera e propria, con malcelata soddisfazione dei sindaci – non gli asini, ma quelli veri – che assistevano divertiti dalla loro postazione, stracciati dai due valorosi asini Ferdinando e Gianni. Perché, come si è capito, gli otto asini portavano il nome dei sindaci o assessori rappresentanti gli otto paesi di Primiero. Una nota interessante. Anche in questa occasione, Mezzano, a dispetto della nomea di “essere 30 anni in dietro”, ha piazzato vincente, per la prima volta nella storia del Palio, una “fantina” e cioè Stefania Orler. Segno dei tempi.













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