BRENTONICO 

La storia della terra verde del monte Baldo

BRENTONICO . Domani alle 17 alla biblioteca comunale di Brentonico per il ricorrente ciclo di incontri chiamato “Gli Oracoli del sabato” si parlerà di miniere del Baldo e della tutt’altro che facile...



BRENTONICO . Domani alle 17 alla biblioteca comunale di Brentonico per il ricorrente ciclo di incontri chiamato “Gli Oracoli del sabato” si parlerà di miniere del Baldo e della tutt’altro che facile vita al loro interno: il titolo dell’appuntamento è “Storia della celadonite (terra verde) scavata in Val Aviana sul Monte Baldo”. Relatore della conferenza sarà Franco Ottaviani, farmacista brentegano ma in questo contesto soprattutto grande appassionato ed esperto del settore. Per la sua bellezza cromatica, la celadonite o, appunto, “terra verde del Monte Baldo”, divenne il canone di riferimento di questo pigmento molto usato in pittura soprattutto in affresco, al punto tale che ancora oggi è citata nei cataloghi come “verde di Verona” o “verde di Brentonico”. Tra i molti grandi artisti che anche ne fecero uso è particolarmente documentato quello di Caravaggio. Con alterne vicende a partire dal Cinquecento ne furono estratte nelle miniere montane del Trett e dei Pianeti di Val Aviana sul Monte Baldo ingenti quantitativi che furono commercializzati in Italia, in Europa e in America. Le miniere di “terra verde del Monte Baldo” fecero la fortuna economica delle stirpi degli Eccheli fino al Settecento e poi dei Baisi fino ai primi del Novecento. Al riguardo, nel corso dell'incontro di domani si metterà a fuoco soprattutto l'organizzazione umana, lo stile di vita e i metodi di lavoro dei mineralisti, ricostruiti a partire da un’intervista a Domenico Andreolli, ultimo cavatore, fino al 1947, di terra verde della Val Aviana. Per l’occasione nel contesto della biblioteca comunale dell’altopiano saranno anche esposti pezzi del minerale originario e sacchetti del prodotto raffinato pronto all’uso. Ingresso libero e gratuito. (m.cass.)













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