L’Hospice di Mori passa sotto l’Azienda sanitaria 

Apsp Benedetti sconfitta. Malgrado avesse adempiuto alle richieste, la casa di riposo si è vista negare l’accreditamento. Il nuovo accordo riconosce a Trento la “governance” clinica


MATTEO CASSOL


Mori. I vertici dell’apsp “cesare benedetti” di mori, per il bene dei pazienti della struttura di cure palliative, cedono all’azienda sanitaria provinciale nella battaglia sulla gestione dell’hospice “amedeo bettini”. da un anno casa di riposo e apss si stavano contendendo le “redini” dell’hospice di mori, finora in mano alla prima. la diatriba di recente era arrivata a una conseguenza radicale: l’azienda sanitaria aveva smesso di mandare i pazienti all’hospice moriano, che quindi si è ritrovato con vari posti liberi sui nove disponibili. il problema nasce da una delibera della scorsa giunta provinciale che lasciava spazio all’interpretazione. al riguardo è nata una discussione complessa tra apsp benedetti e azienda sanitaria.

La “mossa” dell’Azienda

«A seguito del rifiuto da parte degli uffici provinciali e dell’Azienda sanitaria delle proposte avanzate dall’Apsp Benedetti con cui si dava adempimento a quanto prescritto – spiegano ora dalla casa di riposo – è stato comunque sottoscritto l’accordo contrattuale tra Apsp Benedetti e Apss di Trento in merito alla vicenda dell’Hospice. L’organismo che certifica i requisiti per erogare il servizio aveva disposto che la struttura potesse essere accreditata nel momento in cui fosse in grado di garantire la reperibilità medica attiva dalle 8 alle 20 sette giorni su sette e una rintracciabilità telefonica dalle 20 alle 8. L’Apsp Benedetti si era mossa in tal senso individuando altri due medici con i requisiti prescritti che garantissero il servizio immediatamente e il 5 agosto ha comunicato al dipartimento salute e politiche sociali l’adempimento alla prescrizione. Nonostante ciò, il diniego».

Una doccia gelata: «C’è stato risposto – dice il presidente Gianmario Gazzi – che non si ritiene di accettare la soluzione dell’Apsp Benedetti in quanto la governance clinica deve essere di Apss».

«Costretti ad accettare»

«Per responsabilità e per garantire l’accesso a tutte le persone che ne hanno bisogno - conclude - ci siamo visti costretti a firmare l’accordo che abbiamo più volte cercato di migliorare. Ora chiediamo la riapertura immediata e la ripartenza del servizio che vogliamo rimanga a disposizione del territorio e soprattutto integrato con le attività della Apsp. Continueremo a lavorare per migliorare il servizio e a vigilare perché le persone accolte e i loro cari siano al centro di tutto».













Scuola & Ricerca

In primo piano