Vaccini in ritardo: l'ira di Conte, lo sconcerto di Fugatti
Il premier promette azioni legali. Duro il presidente della Provincia di Trento: “Addio alle previsioni di vaccinare tre quarti dei trentini entro l’autunno”
LO SFOGO Taglio dei vaccini, Fugatti duro
ROMA. Rallentamento nelle consegne dei vaccini, nella vicenda interviene Giuseppe Conte: "Costituiscono gravi violazioni contrattuali, che producono danni enormi all'Italia e agli altri Paesi europei, con ricadute dirette sulla vita e la salute dei cittadini e sul nostro tessuto economico-sociale già fortemente provato da un anno di pandemia. Ricorreremo a tutti gli strumenti e a tutte le iniziative legali, come già stiamo facendo con Pfizer-Biontech, per rivendicare il rispetto degli impegni contrattuali e per proteggere in ogni forma la nostra comunità nazionale", ha scritto su Facebook il premier parlando di AstraZeneca.
"Le ultime notizie che ci arrivano dalle aziende produttrici dei vaccini anti-Covid sono preoccupanti - spiega il presidente del Consiglio -. Dapprima Pfizer-Biontech ha comunicato un rallentamento della distribuzione ai Paesi Ue delle dosi di vaccino già programmate. Ma ancora più preoccupanti sono le notizie di ieri diffuse da AstraZeneca, il cui vaccino è in attesa di essere presto distribuito anche nell'Ue. Se fosse confermata la riduzione del 60% delle dosi che verranno distribuite nel primo trimestre significherebbe che in Italia verrebbero consegnate 3,4 milioni di dosi anziché 8 milioni".
La prima consegna del vaccino di AstraZeneca, se otterrà il via libera dall'Ema il 29 gennaio, dovrebbe essere fatta il 15 febbraio. E' quanto avrebbe detto, secondo quanto si apprende, il commissario per l'emergenza Domenico Arcuri nel corso della riunione con le Regioni. Le altre due consegne sarebbero invece previste per il 28 febbraio e il 15 marzo. A fine marzo in Italia saranno consegnate circa 15 mln di dosi di vaccino, avrebbe detto ancora il Commissario per l'Emergenza spiegando che al momento da Astrazeneca, se approvato da Ema, avremo non gli 8 mln assicurati in precedenza, ma 3.4 entro fine marzo, oltre alle dosi di Moderna e Pfizer.
Domani, lunedì 25 gennaio, l'Avvocatura dello Stato avrà terminato gli approfondimenti giuridici e l'Italia procederà contro Pfizer su tre canali: una diffida per inadempimento da presentare in Italia, un esposto ai pm per potenziale danno alla salute e una richiesta a nome del governo italiano e delle regioni al foro di Bruxelles per inadempimento.
Un coordinamento permanente tra Stato e Regioni "finchè le aziende non daranno certezze definitive" sulle consegne dei vaccini: è quanto ha proposto, secondo quanto si apprende, il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia nel corso della riunione con le regioni chiedendo a tutti "massima solidarietà e toni istituzionali". "Ci si convoca - ha aggiunto - per ogni aggiornamento che il commissario Arcuri avrà da comunicarci sui vaccini, sulla distribuzione e sulle interlocuzioni con le aziende farmaceutiche".
Lo sconcerto di Fugatti
Addio alle previsioni di vaccinare tre quarti dei trentini entro l’autunno. Lo afferma il governatore Maurizio Fugatti, spiegando come le conseguenze dei ritardi nelle consegne su scala nazionale si ripercuoteranno anche sulla nostra provincia.
Attualmente i vaccinati sono 14.432, 3.900 dei quali ospiti di Rsa. Circa 2 mila le seconde dosi somministrate.
I problemi iniziano da ora in poi. “Avevo parlato tempo fa di una ipotesi di 70-80% vaccinati in Trentino per l'autunno, ma il piano vaccini è completamente saltato: la strada quindi sarà ancora lunga", dice il presidente Fugatti.
Gli ultimi dati
Sono 13.331 i nuovi casi di Coronavirus in Italia in 24 ore, per un totale dall'inizio dell'emergenza di 2.455.185. L'incremento delle vittime, invece, è di 488, che porta il numero complessivo a oltre 85mila: 85.162. In base ai dati del ministero della Salute, gli attualmente positivi in Italia scendono per la prima volta da settimane sotto i 500mila: 498.834, con un calo di 3.219 rispetto a venerdì.
Dall'inizio dell'epidemia sono invece 1.871.189 i pazienti dimessi o guariti, con un incremento nelle ultime 24 ore di 16.062. Sono 2.386 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, in calo di 4 nel saldo tra entrate e uscite rispetto a ieri. Gli ingressi giornalieri, secondo i dati del ministero della Salute, sono 174.
Nei reparti ordinari sono invece ricoverati 21.403 pazienti, in calo di 288 unità rispetto a venerdì. Sono 286.331 i test per il Coronavirus (molecolari e antigenici) effettuati in Italia in 24 ore. Venerdì, secondo i dati del ministero della Salute, erano stati 264.728. Il tasso di positività scende di mezzo punto al 4,6% (era al 5,1%).
La partita dunque si gioca tutta sui vaccini e sul necessario aggiornamento del Piano vaccinale. Il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia ha convocato un vertice con le Regioni.