Vaccini al personale sanitario, l’obiettivo è “proteggere” 200 persone al giorno
Fra le categorie coinvolte per prime, quella dei medici di famiglia. Verrà definito nei prossimi giorni il relativo cronoprogramma
Trento. Prosegue lo sforzo di Provincia autonoma e Azienda provinciale per i servizi sanitari sul fronte della campagna vaccinale. Stamani, giovedì 14 gennaio un nuovo incontro in Provincia fra il presidente Maurizio Fugatti e l’assessore alla salute Stefania Segnana, assieme al dirigente generale del settore Giancarlo Ruscitti e al responsabile del Dipartimento Prevenzione dell'Apss Antonio Ferro, e il presidente dell’Ordine dei medici Marco Ioppi.
Si è parlato soprattutto dei criteri relativi alla campagna di vaccinazioni rivolta al personale medico-sanitario. Tutte le single sindacali sono concordi nel sostenere questo importante sforzo, che comporterà, a regime, la vaccinazione di almeno 200 persone al giorno.
Fra le categorie coinvolte per prime, quella dei medici di famiglia. Verrà definito nei prossimi giorni il relativo cronoprogramma, compatibilmente con l’’afflusso di dosi di vaccini in Trentino. In generale – ha detto Ioppi – la percezione sul territorio è quella di una forte e convinta adesione alla campagna vaccinale.
Le modalità per la somministrazione dei vaccini sono molto complesse e dipendono non solo dall'afflusso dei vaccini stessi sul territorio, nel quadro dell'impegno più generale che l'Europa e l'Italia si sono assunte per arrestare la diffusione della pandemia da Covid-19, ma anche dalle diverse tipologie di utenti da sottoporre a vaccinazione e non da ultimo dalla tipologia dei vaccini.
Somministrare il vaccino in una sede ambulatoriale è cosa diversa dal vaccinare le persone - ad esempio quelle più anziane - presso il proprio domicilio, prassi che comporta tempi di somministrazione più lunghi. Va anche tenuto conto del fatto che una fiala di vaccino contiene al suo interno più dosi, e che una volta aperta la fiala il suo contenuto deve essere utilizzato entro tempi prestabiliti.
Lo sforzo organizzativo che si sta facendo, assieme all'Ordine del Medici, ha quindi lo scopo di ottimizzare l'esecuzione della campagna vaccinale, massimizzandone l'efficacia e abbattendo al tempo stesso i tempi di esecuzione.