Tumori, al Polo tecnologico di Trento una startup studia nuovi farmaci
Sibylla Biotech al lavoro con la biologia computazionale per bloccare il processo di formazione delle proteine cancerogene
TRENTO. Al Polo tecnologico di Trento la startup universitaria Sibylla Biotech lavora per sviluppare nuovi farmaci per bloccare il processo di formazione delle proteine cancerogene grazie alla biologia computazionale.
Da qualche settimana Sibylla Biotech ha infatti trovato casa nell'incubatore d'impresa di Trentino Sviluppo, in attesa che si realizzino a Rovereto gli spazi dell'Open Science Park nel Polo per le Scienze della vita.
La startup, che lavora nell'ambito della ricerca farmacologica di base, è nata nel 2017 come spin-off delle Università di Trento e Perugia e dell'Istituto nazionale di fisica nucleare. Una storia di ricerca diventata impresa, anche grazie alla formazione e accompagnamento messi a disposizione da Hit - Hub Innovazione Trentino, che nel 2019 ha agevolato un investimento di 2,4 milioni di euro da parte del fondo Vertis Venture 3 Tech Transfer.
Nello stesso anno Sibylla ha ottenuto licenza esclusiva e perpetua del brevetto di un innovativo protocollo per la ricerca di nuovi farmaci, sviluppato in ambito accademico dai soci fondatori e depositato nel 2018. La tecnologia si basa sulla capacità di simulare al computer il percorso attraverso cui si formano le proteine nelle cellule. Ciò permette di sviluppare nuovi farmaci in grado di bloccare il processo di formazione della proteina, applicabili a qualunque area terapeutica, e dunque anche alla cura dei tumori, in particolare al pancreas, al colon rettale, ai polmoni e al seno.