politica e privilegi

Vitalizi, anticipo a 60 anni possibile per 27 consiglieri

Moltrer presenta le cifre ai sindacati: assegno ridotto del 10-12% a chi andrà in pensione a 60 anni



TRENTO. «Abbiamo recuperato oltre 45 milioni di euro, più del 50% di quanto erogato con la legge 6/2012, legato l'età pensionabile alla legge nazionale, cioè 66 anni e 3 mesi in tutti i casi dove fosse possibile, e innalzato a 60 anni, dove le norme precedenti prevedevano i 55 anni»: il presidente del Consiglio regionale Diego Moltrer ha presentato ieri ai sindacati le cifre della nuova riforma dei vitalizi, approvata il 3 luglio. È stata l’occasione per tradurre in cifre le ricadute sui singoli consiglieri o ex consiglieri.

«La norma che prevede l'opzione dei 60 anni per il diritto all'assegno vitalizio per coloro che nel passato avevano maturato questo diritto, si applicherà, con una penalizzazione che varia dal 10 al 12 per cento, a 27 consiglieri in tutto, alcuni dei quali in carica e di età già superiore al limite individuato - ha spiegato Moltrer - entrando nel dettaglio, l'opzione dei 60 anni potrà essere scelta da 4 consiglieri che, avendo 4 legislature, avranno un'elevazione dell'età da 55 a 60 anni minimo; da 5 consiglieri con età anagrafica già ora superiore a 60 anni, che pertanto, qualora cessino, presumibilmente a fine legislatura, e se non avranno i 66 anni e 3 mesi, otterranno l'assegno vitalizio; da 8 consiglieri con 3 legislature maturate, che già avevano un limite di età a 60 anni; da 10 consiglieri che alla fine della XV legislatura, avrebbero maturato il requisito a 60 anni e che potranno anticipare l'uscita alla stessa età (3 legislature).

Gli altri 13 consiglieri, che hanno maturato 2 legislature e sono in attesa di maturare il requisito di età, potranno uscire, con la norma approvata, solamente a 66 anni e tre mesi, fatti salvi eventuali ulteriori incrementi». Dai sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil (oltre ai segretari trentini Burli, Pomini e Alotti erano presenti anche quelli di Bolzano) è arrivato un giudizio positivo a metà: «Abbiamo riconosciuto al presidente Moltrer che la normativa cancella il sistema dei vitalizi per gli attuali e per i futuri consiglieri, che potranno godere di una contribuzione in parte a carico del consigliere, in parte a carico del consiglio regionale, che dovrà essere versata ad un fondo di previdenza complementare. Allo stesso tempo abbiamo rilevato come, per i consiglieri eletti prima della XV legislatura, la legge mantenga ancora delle ingiustificate sperequazioni rispetto al sistema previdenziale applicato ai lavoratori». La prossima settimana partiranno le lettere del consiglio regionale con la richiesta di restituzione degli anticipi calcolata caso per caso. ©RIPRODUZIONE RISERVATA













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