Vitalizi, allarme dopo il «caso pensioni»
Preoccupa la sentenza della Consulta. Pensplan, continua il braccio di ferro: parte la segnalazione alla Corte dei Conti
TRENTO. La sentenza della Consulta, che ha bocciato il mancato adeguamento al costo della vita delle pensioni (a partire da 1400 euro) è suonata come un campanello d’allarme per la legge sui vitalizi che interviene anche retroattivamente sui trattamenti degli ex consiglieri regionali. Lo ammette la presidente del consiglio regionale Chiara Avanzo: «La sentenza crea un interrogativo in più e un po’ preoccupa. Anche per questo - spiega al termine dell’ufficio di presidenza, che ieri si è confrontato per un’ora - abbiamo chiesto un incontro a breve con i nostri avvocati per accelerare il più possibile i tempi della sentenza sulla riforma dei vitalizi. Solo una sentenza può fare chiarezza e sbloccare una serie di decisioni».
Le prime udienze sui ricorsi presentati da una sessantina di ex consiglieri contro il ricalcolo delle attualizzazioni dei vitalizi sono state rinviate a giugno e luglio. L’ufficio di presidenza spera che non si perda altro tempo, concetto sottolineato con forza per le minoranze dal consigliere di Forza Italia Giacomo Bezzi.
Intanto prosegue il braccio di ferro tra il consiglio regionale e Pensplan Invest, gestore del Fondo Family, sul recupero delle quote già attribuite agli ex consiglieri. Ad oggi Pensplan ha sbloccato le quote B di 20 su 37 posizioni, all’appello mancano circa 6 milioni da restituire. Per la presidente Avanzo «la legge parla chiaro, gli atti di attribuzione delle quote del Fondo Family sono nulli e Pensplan dovrebbe sbloccare le quote dei consiglieri trasformandole in quote pubbliche». Da parte sua il gestore rivendica di essere nell’«impossibilità giuridica di intervenire e di dare seguito alle insistenti richieste del consiglio» perché a fronte delle resistenze di alcuni consiglieri «occorre necessariamente attendere l'esito dei giudizi avviati contro il consiglio». Ieri - spiega Avanzo - l’ufficio di presidenza ha inviato un’ulteriore richiesta a Pensplan e contestualmente, per conoscenza, la nota è stata inviata anche alla Corte dei Conti. Tecnicamente non un esposto, ma il consiglio intende tutelarsi dal rischio di essere accusato di aver provocato un danno alle casse pubbliche.
Altro capitolo che resta in una situazione di stallo è quello del recupero coattivo delle somme dovute (e non pagate) da consiglieri ed ex a seguito della riforma dei vitalizi. La presidente Avanzo attendeva per ieri la delibera con cui Trentino Riscossioni autorizza la convenzione con il consiglio per andare a riscuotere le somme. «Il comitato di indirizzo della società non ha ancora deliberato ma attendiamo la decisione a breve», spiega la presidente.
(ch.be.)