Viola cambia casacca e passa al Patt
Il consigliere entrato nel consiglio nel 2003 nelle fila di Fi, transfuga da Pt, a pochi mesi dalle elezioni entra in maggioranza
TRENTO. Una sala affollata da amministratori e supporter ieri al Museo Caproni ha condiviso con Walter Viola il suo ingresso ufficiale nel Patt. Annunciato da tempo, lo showdown in scena ieri ha avuto una regia studiata: dietro il palco dei relatori (ex sindaci o amministratori in carica, un docente ed un imprenditore) la scritta “il coraggio della responsabilità”. Con Viola a sottolineare il percorso intrapreso, il gruppo di persone che ha portato il consigliere nelle fila di Progetto Trentino a passare dai banchi dell’opposizione alla maggioranza. Nonostante il salto della quaglia, che vede il consigliere passare nel giro di tre legislature da Forza Italia (alle elezioni del 2003), poi al gruppo misto (nel 2008) fino a Progetto Trentino, non c’è nessun tentennamento. Viola ha dichiarato che dalla settimana prossima si dimetterà dalla carica di vicepresidente (in quanto rappresentante delle opposizioni) ed entrerà a tutti gli effetti nel Patt e perciò farà parte anche di tutti gli organi del partito, dal consiglio alla giunta.
Nei suoi interventi, sia introducendo gli amici che l’hanno accompagnato nella scelta, sia a conclusione del giro di testimonianze, Viola ha insistito proprio sulle parole “amicizia”, “responsabilità”. «L’idea della coralità - ha affermato - fa parte della mia storia: la vita è fatta di rapporti ed insieme a chi ha condiviso la mia scelta vogliamo dare un contributo ad un partito come il Patt, che ha dimostrato di saper cogliere le differenze, un segnale questo di maturità politica. Il rapporto con il presidente Rossi e con il segretario Panizza è andato costruendosi anche con la mia volontà di mediare su alcune legge approvate in consiglio, come quella sulla scuola, sulla cultura, sugli anziani. Formare un nuovo partito non avrebbe senso, perché siamo per la semplificazione e con Progetto Trentino avevo già espresso la mia anima territoriale. Ora voglio contribuire con la mia esperienza a questa casa già abitata dal Patt, convinto che potrò condividere un percorso nel rispetto degli stessi valori».
In sala anche il presidente della Provincia Ugo Rossi, il segretario del Patt Franco Panizza, Mario Malossini, Maurizio Tomazzoni assessore all’urbanistica di Rovereto, Luca Turinelli, sindaco di Storo. Il governatore Rossi ha salutato chiaramente con soddisfazione il nuovo acquisto nel Patt: «Fu proprio in questa sala - ha ricordato - che partì la rivendicazione del Patt a diventare partito di governo, nella consapevolezza che solo così si rinforza la nostra autonomia. E l’obiettivo si costruisce su tre fronti: superando le barriere nel nostro rapporto con Bolzano e con Innsbruck, essendo così più forti nei nostri rapporti con Roma e conquistando la nostra credibilità con il buon governo». Panizza dal canto suo, ha sottolineato le sfide che attendono il partito: «Ricordo che in questa legislatura siamo riusciti a ottenere nuove competenze, fino all’ultima sulle concessioni elettriche, ed un partito forte ci dà più forza nei rapporti con il governo. In gennaio poi, ci sarà una nuova fase costituente del partito».
In precedenza erano intervenuti il docente di Economia Luciano Pilati («Oggi si incontrano i due filoni del pensiero autonomista e cattolico popolare»), l’assessore all’ambiente di Storo Luca Butchiewietz («Anche nel nostro comune siamo riusciti a lavorare bene anche con persone dalle storie agli antipodi»), l’ex sindaco di Volano Francesco Mattè («Saremo un punto di riferimento moderato ed affidabile») l’assessore di Andalo Alex Bottamedi e il sindaco di Nave San Rocco Joseph Valer, la ex sindaca di Albiano Maria Grazia Odorizzi («Autonomia non può essere solo uno status giuridico, ma gestire le proprie risorse »). A coordinare il dibattito Alessio Kaisermann, anch’egli assessore a Mezzolombardo. Tutti pronti a passare sotto l’ala del Patt.