Una fontana made in Trentino per le preghiere del papa in Vatican
Inaugurata la fontana numero 100 nei Giardini Vaticani, dedicata a San Giuseppe. Un’opera in granito e porfido della val di Genova e di Cembra, realizzata a Carisolo. «Questi giardini sono un luogo affascinante per trascorrere un po’ di tempo in preghiera e in serenità», ha commentato papa Ratzinge
TRENTO. C’è anche il Trentino nella fontana numero 100 dei giardini Vaticani, inaugurata ieri mattina da papa Benedetto XVI e dedicata a San Giuseppe. Un’opera in granito e porfido della val di Genova e di Cembra, realizzata a Carisolo. «Questi giardini sono un luogo affascinante per trascorrere un po’ di tempo in preghiera e in serenità», ha commentato papa Ratzinger.
«È un incantevole spazio verde della Città del Vaticano - sono state le parole di papa Ratzinger - un luogo che volentieri frequento per trascorrere un po’ di tempo in preghiera e in serena distensione».
Un centinaio di persone hanno partecipato alla cerimonia, nella splendida cornice dei giardini vaticani. Dal Trentino sono scesi a Roma il consigliere comunale di Pinzolo Franco Bisti, il rappresentanti della ditta Pedretti di Carisolo (Daniele Pedretti) che ha realizzato la fontana e della ditta Giacca che si è occupata del sistema elettrico. «Non solo i prati, i fiori, le piante, gli alberi fanno di questi giardini un unicum affascinante - ha commentato Benedetto XVI - ma anche le torri, le casine, i tempietti, le fontane, le statue e le altre costruzioni».
Da ieri le fontane hanno raggiunto quota 100 e l’ultima - dedicata a San Giuseppe, in onore anche di Joseph Ratzinger che ne porta il nome - è made in Trentino. L’opera è stata sponsorizzata per la quasi totalità dai Patrons of the Arts of the Vatican Museum, a cui si sono aggiunti i Comuni di Carisolo, Giustino e Pinzolo e il piccolo monastero giapponese delle suore dei San Giuseppe, a Kyoto.
I primi contatti con il Trentino da parte di emissari del Vaticano risalgono a più di un anno fa, a fare da tramite Dino Leonesi che per conto della Provincia ha sempre tenuto i rapporti con la Santa Sede e più volte ha guidato le spedizioni a Roma per portare un abete trentino come albero di Natale.
A fornire i marmi e le componenti murarie per la fontana è stata la ditta Pedretti Graniti di Carisolo, su progetto dell’architetto Giuseppe Facchini. Una sorta di libro aperto con sei vele, dove sono collocate le formelle in bronzo opera dell’artista di Falcade Franco Murer: rappresentano lo Sposalizio, il primo sogno di Giuseppe, la nascita di Gesù, la fuga in Egitto, il ritrovamento di Gesù nel Tempio, la famiglia a Nazareth.
La fontana ha trovato posto vicino al palazzo del Governatore dello Stato Vaticano, carica oggi ricoperta dal cardinale Giovanni Lajolo, sotto l’unico pino dei giardini e accanto al grande stemma di Benedetto XVI, ben visibile dal cupolone di San Pietro.
Ai piedi delle formelle due vasche, la prima di sei metri, sopraelevata, la seconda - comunicante con la prima - di otto metri con al centro una palma. Entrambe raccolgono l’acqua che sgorga da una spaccatura della roccia di un’aspra scogliera, simile ai paesaggi dei luoghi del Vangelo. Lo stesso materiale scelto per l’opera, il granito - spiegano orgogliosi dalla val Rendena - vuole richiamare la pietra della croce dell’Adamello e ricordare il pellegrinaggio di Karol Wojtyla del 1984.
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