MORI. «Preparatevi a tutto perché a settembre arrivano gli Antipodi». Parola di Roberto Bertolini, 35enne di Mori che da sei anni vive a Milano dove fa il personal trainer nel suo Milano Fitness Lab e tra i suoi “assistiti” ha personaggi notissimi come Alba Parietti. Lo vedremo tra i concorrenti della quarta edizione di Pechino Express, docu-reality di viaggio al via su Rai2 il 7 settembre prossimo. E assicura: «Ne vedrete delle belle».
La passata edizione della trasmissione è stata un successo, con quasi 2 milioni di spettatori a puntata e share superiori al 9%. Quest’anno, il viaggio a tappe attraverserà Brasile, Ecuador e Perù, dove le otto coppie saranno alle prese con sfide impegnative e potranno contare soltanto su un euro al giorno e sull’eventuale ospitalità delle popolazioni locali.
Il roveretano farà coppia con Antonio Andrea Pinna, un blogger cagliaritano seguitissimo sul web per i suoi ironici aforismi. Si chiameranno gli Antipodi perché tante e tali sono le diversità tra i due. Unico concorrente poco noto al pubblico in un reality di celebrità e di “figli di”, Bertolini è senza dubbio il più bello ma – fattore decisivo per la sua selezione – è ben al di là del solito cliché del palestrato con poco cervello. Si tratta piuttosto di un “orso gigante e buono” da accostare al “piccolo e goffo ma dalla prosa pungente”, come ci racconta lui stesso. «In realtà, la fatica fisica e la competizione incidono tantissimo. E così, oltre a momenti davvero esilaranti, anche io avrò i miei alti e bassi e Antonio poca voglia di fare il simpatico».
Oggi il trainer moriano scherza: «Non sapevo a cosa stavo andando incontro». Infatti, l’esperienza si è rivelata molto impegnativa fisicamente, anche a causa delle difficili condizioni climatiche, con forti dislivelli, come passare in poche ore da oltre 3mila metri alla costa, ed elevate escursioni termiche. «Poi, col tempo, perfezioni la strategia e diventi un bravo viaggiatore, evitando ad esempio di stare delle ore sotto la pioggia per fare autostop ma imparando a fermarti ad aspettare che smetta». Un giro di giostra che dura oltre quaranta giorni, frenetico e pure faticoso: «È un po’ come ritrovarsi racchiusi in una bolla, dove esistono solo il viaggio, i tuoi compagni e la gente del posto. Tutto il resto sparisce. Io mi sento un privilegiato ad aver vissuto un’esperienza così al limite ma sempre in sicurezza».
Ce la fa chi si mette in gioco davvero, invece «davanti alla telecamera, alcuni vip rimangono schiavi di loro stessi, allora le difficoltà aumentano. Io invece credo di aver vissuto quello che lo spettatore avrebbe voluto fosse stato il suo proprio viaggio». La generosità è un evidente tratto del suo carattere, come la forza. «È stato lo sport ad insegnarmi a gestire gli insuccessi e a ripartire, perseverando, nonostante le sconfitte della vita di tutti i giorni». Questo è un messaggio cui tiene molto. Quanto ai vincitori di Pechino Express o ai dettagli dell’avventura, bocca cucita. Garantisce solo che «sarà una partenza col botto». E noi scommettiamo che lo vedremo in finale.