Trovato morto in casa dopo 4 giorni
Rudi Filippi, 53 anni, era in camera. L’allarme dato da un vicino preoccupato per la radio tenuta ad alto volume
TRENTO. Quella radio sempre accesa e a volume alto, tanto da rendere difficile al vicino prendere sonno. Una preghiera dietro l’altra perché il canale (religioso) era sempre lo stesso. E poi la luce accesa anche di notte che filtrava da sotto la porta. I vicini di casa di Rudi Filippi, 53 anni, pensavano che l’uomo fosse andato via dimenticandosi luce e tv accesa e hanno aspettato fino a ieri pomeriggio prima di chiamare la polizia locale. Pensavano ad una distrazione, non alla tragedia. Ma purtroppo in quell’appartamento al secondo piano del civico 23 di via Maccani si era consumato il dramma. Quando ieri verso le 14 i vigili del fuoco hanno aperto la porta, hanno trovato, in camera da letto, il corpo senza vita di Rudi Filippi. Inutile l’intervento del medico che purtroppo non ha potuto fare altro che constatare il decesso. Avvenuto almeno 48 ore prima. Ma, stando alle parole dei vicini di Filippi, probabilmente il malore fatale che ha stroncato l’uomo è avvenuto il giorno di Santo Stefano, 4 giorni prima del ritrovamento.
Morte naturale, su questo non ci sono dubbi, tanto che non è stata richiesta l’autopsia, nemmeno quella sanitaria. Un malore ha posto fine alla vita dell’uomo che non è riuscito a dare l’allarme, a cercare aiuto per salvarsi.
I vicini di casa sono sconvolti. Filippi era tornato nella palazzina da circa un mese dopo un ricovero. Era sorridente e tranquillo, come sempre. Una quotidianità fatta di piccole incombenze facendo anche i conti con una salute che un po’ zoppicava. Ma sembrava stare bene, nulla poteva far pensare che la tragedia fosse così vicina. «Sono tornato a casa dalla Germania per le vacanze di Natale - racconta Pino Plati, l’uomo che ha chiamato ieri le forze dell’ordine - il mio appartamento confina con quello di Rudi e martedì mi sono accorto della radio accesa a volume alto anche a tarda ora. Forse era un canale religioso perché sentivo recitare preghiere. All’inizio non c’ho fatto caso. Sono giorni di festa, magari uno sta alzato più del solito». Le ore passavano e anche i giorni si avvicendavano l’uno all’altro ma la radio era sempre accesa. Sempre lo stesso canale e ad alto volume. Ieri la decisione di chiamare il 112 perché qualcuno controllasse l’interno dell’appartamento. Sono stati i pompieri ad aprire la porta d’ingresso che non era stata chiusa con un giro di chiave e assieme ai vigili hanno scoperto il corpo senza vita dell’uomo. «Una tragedia, una cosa inimmaginabile» commentato i vicini, preoccupati anche per la figlia adolescente di Rudi che vedevano spesso entrare ed uscire dalla casa del papà.
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