Tribunale, addio alle sedi distaccate Già inizia il trasloco
Decreto da Trento con tutte le date del conto alla rovescia Olivieri: c’è la flebile speranza della commissione giustizia
TRENTO. Qualche - flebile - speranza Gigi Olivieri la nutre ancora ma ormai prevale il pessimismo e anche se spera di essere smentito dai fatti, la fine delle sedi distaccate trentine (e così nel resto del Paese) appare ormai segnata. Il 13 settembre sarà il giorno della chiusura per Tione, Cavalese, Cles e Borgo e tutto convergerà sul tribunale di Trento. «I senatori Fravezzi, Panizza e Tonini - spiega Olivieri - hanno presentato alla commissione giustizia del Senato una proposta di legge per far slittare la chiusura di un anno. La commissione sarebbe unanime nel portare avanti questa idea ma a quanto pare il ministro Cancellieri è di parere contrario. Certo si potrebbe portare la proposta in parlamento e farla votare, ma mi sembra difficile che ci si metta contro il Governo. La speranza, però, c’è». Intanto alla sezione staccata di Tione c’è aria di smobilitazione. Negli uffici di piazza Cesare Battisti scatoloni pieni di scartoffie stanno attendendo di essere trasferiti a Trento. La data di chiusura è fissata per il 13 settembre. Senza qualche provvedimento miracoloso, da quella data i due Giudici (Giuseppe Serao per il penale, Roberto Beghini per il civile) più un funzionario, un cancelliere, un assistente e un ufficiale giudiziario dovranno fare i pendolari con il capoluogo provinciale. Con loro anche i numerosi fruitori della sezione tionese che non potranno più usufruire di un servizio sul territorio, ma sottoporsi a costosi e scomodi spostamenti verso la sede centrale del Tribunale di Trento come le altri sedi distaccate. E non potranno più fare altrimenti, visto che ogni appello contro il discusso provvedimento della spending rewiew, non è stato preso in considerazione. Nemmeno il ricorso al Tar presentato dall’ordine degli avvocati. Né le mozioni di sindaci e Comunità di Valle, che si sono appellate, oltre che agli innegabili svantaggi del provvedimento per il cittadino, all’irrisorietà dei risparmi, in termini economici, per la pubblica amministrazione. Notorio è infatti che i costi “vivi”per il mantenimento della sezione staccata di Tione ammontano a soli 11.000 euro l’anno. Pagati dallo Stato al comune di Tione per i puri costi gestionali, in quanto gli uffici giudiziari di piazza Battisti, dal 1990 è stata concessa dal Comune in comodato gratuito. Quindi a zero affitto per le casse statali. La riforma dell’ex ministro Severino che prevede la soppressione di 37 tribunali (su 165), 38 procure (su 166), 674 uffici di giudice di pace (su 846) e 220 sezioni staccate in tutt’Italia, non ha fatto eccezione nemmeno per la Provincia di Trento. E da alcuni giorni è iniziato il conto alla rovescia. Le disposizioni del presidente del Tribunale di Trento Sabino Giarruso, inviate alle quattro sezioni staccate della Provincia, scandiscono un calendario che non lascia adito a dubbi: dal 20 maggio nelle sezioni periferiche non si accolgono più contenziosi ed esecuzioni immobiliari, dal primo luglio anche decreti ingiuntivi e i procedimenti civili. Mentre le udienze si svolgeranno fino al 22 luglio. In pratica, Tione, come Cles, Cavalese e Borgo, sono già di fatto punti informativi, in attesa di fare le valigie in via definitiva per la seconda settimana di settembre. Il decreto inviato alle sezioni staccate il 30 maggio, del resto, è chiaro e dispone che: «I funzionari delle sezioni staccate non accettino le iscrizioni a ruolo delle nuove cause civili la cui udienza cade dopo il 13.09.2013, poiché dopo tale data gli uffici delle sezioni staccate, in quanto soppresse, non sono più funzionanti».
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