LA PROTESTA

Trento, spacciatori sotto casa e folla senza mascherine alla Portela: la furia dei residenti

Dopo una serata di disordini, cresce l'esaperazione dei cittadini. La testimonianza: "Quartiere abbandonato a se stesso"



TRENTO. Spacciatori sotto casa e per di più senza mascherine. Assembramenti e schiamazzi. E le solite "vedette" che scorazzano in bici per dare l'allarme se si avvicina la polizia. Un'altra serata di disordini ha fatto scoppiare la protesta dei residenti nel rione della Portela, già esasperati da una situazione di degrado che non accenna a cessare.

Ecco lo sfogo di uno di loro, che ha scatenato reazioni durissime in un gruppo di discussione degli abitanti di Santa Maria: "Oggi dopo molto tempo, verso le 18, sono uscito di casa per fare una passeggiata. Quello che ho trovato è un quartiere ridotto a un ghetto, popolato solo ed esclusivamente da extracomunitari per lo più senza mascherina, che urlano e si assembrano senza le minime precauzioni in termini di distanziamento e sanitarie. Arrivato in piazza Fiera vedo una postazione di vigili in sosta che fermano i passanti invitandoli alle distanze e a indossare correttamente i dispositivi di protezione. Mi chiedo: il nostro quartiere è stato abbandonato a se stesso, ormai si è accettato che questa è zona “occupata”, dove lasciare fare, spacciare, rubare, molestare, sporcare? Nel pieno centro storico di una città come Trento è accettabile tutto questo? Durante il lockdown tutta questa gente ha continuato a fare i suoi affari indisturbata e immagino che non si tratti di gente che vive nell’arco di 200 metri... cosa possiamo fare? Io non posso continuare a subire una situazione così...non posso rassegnarmi ad andarmene per vivere in pace perché questo è il mio quartiere, questa è la mia casa.... scusate lo sfogo, ma l’esasperazione è tanta...".

In molti, tra chi abita nella zona, sostengono che il quartiere versa in uno stato di degrado ormai cronico e manifestano tutta la loro sfiducia nelle istituzioni. Pronti a nuove iniziative di protesta per richiamare l'attenzione su una parte di città, a pochi metri da piazza Duomo, diventata una specie di terra di nessuno, anzi terra degli spacciatori, che continuano ad imperversare.













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