Trento: nomi delle strade, Comune bocciato
Intitolarle è un rebus. No della Provincia a Jan Palach: slegato dal territorio
TRENTO. I nomi delle nuove vie di San Rocco approvati dal Comune e bocciati dalla Provincia appena sei mesi dopo: personaggi slegati dal territorio, non vanno bene, cercate tra i toponimi. Nomi appena decisi e già revocati per le proteste dei residenti. Sette anni per decidere come chiamare un ponte. Intitolare le strade a Trento è ormai un rebus: si fa e si disfa tra mille veti, sedute di commissioni e sperpero di denaro pubblico. Qualcuno forse ricorderà, qualche anno fa, lo scontro andato in scena sui nomi di fiori e di venti per le vie di Spini di Gardolo. L'altroieri il consiglio comunale ha dovuto rivedere le decisioni approvate appena lo scorso novembre sulle nuove vie a San Rocco di Villazzano.
Rispediti al mittente Jan Palach, lo studente della Primavera di Praga, e una serie di ambasciatori di pace, Guido Puletti, Fabio Moreni e Sergio Lana. Dalla commissione toponomastica provinciale e dalla Soprintendenza per i beni librari archivistici e archeologici è arrivato lo stop: «I nomi non rientrano nei criteri approvati dalla giunta provinciale nel 1993», si tratta di «persone prive di correlazione col territorio, in un reticolo viario connotato dall'uso di toponimi (Galassa, San Rocco, Torricelle, Pozzata) e da intitolazioni a personaggi di forte interesse locale (Enrico Conci, Vittorio de Riccabona)».Una deroga potrebbe essere ammessa per Jan Palach, giovane eroe della Primavera di Praga contro il regime comunista, «tenuto conto che trattasi di persona nota a livello internazionale», ma solo in assenza di un toponimo significativo o qualora non si trovassero personaggi più rappresentativi legati al territorio. Insomma, il Comune si sforzi di trovare nei suoi archivi qualche personalità illustre. Detto fatto, la commissione di palazzo Thun ha ripreso in mano la questione e ha cambiato rotta. Al posto di Palach, Moreni e Lana si è scelta Zita Lorenzi, prima donna consigliere regionale (per la Dc), assessore alla sanità e alle attività sociali. Invece di via Guido Puletti ci sarà invece via Giuseppina Bassetti, tra i fondatori delle Acli trentine e del Centro di aiuto alla vita (contro l'aborto), assessore comunale a Trento e in Provincia. Il consiglio comunale ha poi dovuto fare marcia indietro anche su altre due strade. I residenti hanno vinto la battaglia partita nel lontano 1993 e passata anche per il difensore civico, con minaccia di richiesta danni: il passaggio (privato) tra Largo Carducci e via della Roggia Grande non si chiamerà Galleria della Posta vecchia ma resta Largo Carducci. E dopo meno di un anno dall'approvazione, decade anche la via intitolata al giornalista Piero Agostini al Casteller: contrari i residenti, che hanno dimostrato che la strada può essere chiusa con un cancello. In mezzo un ping pong infintito di sedute della commissione comunale e dei consigli circoscrizionali, con annessi gettoni di presenza per i consiglieri. Viene da chiedersi cosa succederà per le strade della Michelin, per le quali le proposte più disparate fioccano già da anni. Mal che vada, resta sempre il modello New York: 5th, 6th, 7th strada. E via contando.
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