Trentino, boom di antidepressivi e obesità in aumento
Ecco i dati dell’Osservatorio nazionale sulla Salute nelle Regioni. Psicofarmaci cresciuti del 56% in dieci anni. In sovrappeso il 35% degli adulti
TRENTO. Dal 2012 in poi la spesa sanitaria pubblica pro capite è scesa anche in Trentino. La conferma del dato giunge dal Rapporto Osservasalute 2015 presentato ieri mattina a Roma. L’Osservatorio nazionale sulla Salute nelle Regioni italiane, responsabile del documento, ha lo scopo di fotografare annualmente lo stato di salute dei singoli sistemi sanitari regionali.
I “numeri” trentini raccontano un’immagine senza alcun dubbio migliore di quella mostrata dalla Penisola, ma alcuni trend negativi vengono confermati, di anno in anno, dal Rapporto. A partire proprio dall’ammontare delle risorse monetarie, utilizzate in media per ogni individuo, per far fronte all’erogazione dei servizi di assistenza sanitaria. L’indicatore relativo alla spesa sanitaria pubblica pro capite, infatti, nel 2014 è stato pari a 1.924 euro (valore nazionale 1.817 euro).
Analizzando l’arco temporale 2010-2014, si osserva come in provincia di Trento le risorse inizino a calare dal 2012, anno in cui vengono sfiorati i 2.000 euro pro capite a cittadino. Nel 2014, con il dato dei 1.924 euro, si torna sostanzialmente alla quota “di partenza” registrata nel 2010, di poco superiore ai 1.900 euro.
Il fatto che il valore trentino sia comunque migliore di quello nazionale, rappresenta soltanto una magra consolazione. Infatti la spesa sanitaria pubblica italiana, se confrontata con Paesi dotati di un sistema sanitario simile al nostro, è tra le più basse d’Europa.
Altro dato leggermente in controtendenza rispetto alle abitudini dei trentini, è quello che riguarda l’adozione di corretti stili di vita. E se da una parte continuano a diminuire i fumatori (16,3% della popolazione dai 14 anni in su rispetto al 19,5% nazionale) e si confermano i numeri incoraggianti di coloro che praticano almeno un’attività sportiva (coloro che dichiarano di non praticare alcuno sport sono il 15,1%, dato più basso in Italia), non fanno altrettanto sorridere le tendenze sulle percentuali di popolazione che si trovano in condizioni di sovrappeso e/o obesità. La prevalenza di trentini dai 18 anni in su in condizione di sovrappeso è pari, nel 2014, a 35,1% e non si discosta di molto dal valore medio nazionale fermo al 36,2%. A livello nazionale, considerando l’ultimo anno in esame, il dato è in aumento ed è anche il più alto registrato nell’arco di tempo osservato. In Trentino, invece, la tendenza all’aumento si registra a partire dal 2011 (+2% nell’arco temporale analizzato 2005-2014). Discorso simile per la percentuale della popolazione che si trova in stato di obesità (8,1% il valore assoluto rispetto al 10,2% italiano). Anche in Trentino, però, il trend è negativo. Il numero di persone obese, infatti, è cresciuto a partire dal 2010, anche se nell’ultimo anno (2014) il dato è in diminuzione.
Trentino, terra di natalità, ma niente ricambio generazionale. Il tasso di fecondità totale, nel 2015, è pari a 1,60 figli per donna (valore nazionale 1,39) e risulta inferiore al livello di sostituzione (circa 2,1 figli per donna) che garantirebbe il ricambio generazionale. I valori diminuiscono, sia a livello nazionale sia in Trentino, a partire dal 2010.
Speranza di vita e mortalità. Buone notizie. La speranza di vita alla nascita è in aumento e nel 2015 è pari a 81,4 anni per gli uomini e 85,9 anni per le donne. I dati di mortalità (fermi però al 2012) sono i più bassi d’Italia sia per gli uomini sia per le donne.
Boom di farmaci. Come nel resto della Penisola il consumo di farmaci è in netto aumento e fa registrare un +76,5% nell’arco temporale 2001-2014. Per le molecole antidepressive è in atto un vero e proprio abuso. In dieci anni (2004-2014) l’uso di farmaci antidepressivi è aumentato del 56,1% rispetto al 50,1% del dato nazionale. Il valore assoluto di consumo, nel 2014, è in media con quello italiano (soltanto di poco inferiore).