Tonini: segreteria Pd è Elisa Filippi la candidata naturale
Il senatore: «Ha dimostrato equilibrio e lealtà. Il congresso? A metà febbraio come gli altri, farà bene e voterà più gente»
TRENTO. «Una candidatura naturale alla segreteria del Pd c’è e che si chiama Elisa Filippi». Il senatore Giorgio Tonini è il primo big del partito a schierarsi in vista del congresso provinciale. Endorsement scontato il suo, verrebbe da dire: renziano a favore della candidata renziana. Ma il senatore rimarca l’apertura e l’equilibrio dimostrati da Filippi, e prova ad accelerare i tempi: «Facciamo il congresso a metà febbraio, insieme agli altri congressi regionali». Per ora i papabili alla segreteria, oltre a Filippi, sono il coordinatore di Trento Vanni Scalfi, il consigliere provinciale Alessio Manica e l’assessora roveretana Giulia Robol. In questa fase tutti in cerca di alleanze: una convergenza, ma su un nuovo nome, potrebbe realizzarsi tra l’area civatiana di Scalfi, quella renziana e quella di Nicoletti e Civico. Se non si troverà, probabile si vada al congresso con 4 o 5 candidati, tra cui verosimilmente lo stesso Mattia Civico.
Senatore Tonini, perché anticipare il congresso a febbraio?
Non si tratta di anticiparlo, ma di farlo insieme agli altri (la richiesta di deroga del Pd trentino sarà esaminata domani dalla direzione nazionale, ndr). Aspettare marzo porta solo alla moltiplicazione delle candidature. Perché farci due mesi di campagna elettorale interna? Guardiamoci negli occhi e troviamo una soluzione di forte rinnovamento. E poi sappiamo che con il traino nazionale alle primarie voterà più gente.
Tra coloro che hanno dato finora la disponibilità, lei chi sostiene?
Io penso che c’è una candidatura naturale che è Elisa Filippi. Per prima ha sostenuto le posizioni di Renzi che poi sono diventate le posizioni del Pd nazionale e sono state vincenti anche in Trentino.
Avrà la capacità di andare oltre i confini renziani?
L’ha dimostrata in questo anno. Ha fatto le primarie per il parlamento e pur essendo stata esclusa dalla lista ha gestito questo passaggio con saggezza ed equilibrio, capacità di collaborazione e rispetto per tutte le posizioni. Rispettando il principio che ci eravamo dati, non si è candidata alle provinciali. Se essere renziana significa far parte di un grande movimento di rinnovamento del Pd e del Paese, essere renziana è una marcia in più. Il Pd oggi è renziano. Se invece si intende essere espressione di una corrente e gestire il partito in modo fazioso, Elisa ha dimostrato grande apertura e ha lealmente sostenuto il partito pur da esclusa. Oggi mi aspetterei un riconoscimento da parte del partito di questo lavoro che lei ha fatto.
C’è chi sostiene che è brava ma non abbastanza strutturata per fare il segretario.
È giovane (classe ’82, ndr) e come tutti i giovani ha bisogno di farsi. Ha dimostrato grinta e la freddezza necessaria, ma anche l’umiltà di farsi aiutare. Ha relazioni anche fuori dal Trentino. Mi sembra completa compatibilmente con la sua età. Sennò finiamo con gli annunci del tipo: vogliamo un giovane purché sia esperto.
In questi giorni si discute di partito aperto- partito degli amministratori. Su cosa dovrebbe svilupparsi il confronto sul futuro del Pd?
Il Pd è un partito di amministratori perché ne ha tanti, ed è un partito di popolo, il più votato nelle città. Le lacune da colmare sono la presenza nelle valli e il rapporto con i ceti produttivi. Quanto ai possibili candidati, mi sembrano tutti validi ed è positivo che ci sia una nuova generazione pronta ad assumersi delle responsabilità. Mi sembra anche che tutti abbiamo incarichi, Filippi per ora ha lavorato per gli altri, sarebbe sciocco aver scoperto una risorsa e lasciarla in panchina.
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