IL CASO

"Tappeto rosso" steso per Salvini, la base delle Coop contesta Fezzi 

Le cooperative sociali e molti esponenti del movimento protestano: "Traditi i valori e gli ideali ispirati da don Guetti"



TRENTO. Traditi i valori di solidarietà, condivisione e generosità ispirati da don Guetti. E' l'accusa rivolta dal mondo delle cooperative sociali al presidente di Federcoop Mauro Fezzi per avere accolto con sin troppo calore il leader della Lega Matteo Salvini.

Passi per la concessione della sala. Ma non è piaciuto soprattutto il fatto che il presidente Fezzi abbia ricevuto in pompa magna il leader leghista, che predica un giorno sì e l’altro pure il rimpatrio con metodi sbrigativi dei migranti economici. A molti è parso un modo di saltare sul carro del vincitore per ragioni puramente venali e di interesse.

Uno dei candidati in pectore alla successione di Fezzi, Mario Tonina, ci è rimasto male: «A me, da uomo della cooperazione, questa cosa stride e parecchio. Mi è dispiaciuto che Salvini sia andato alla Casa della Cooperazione, visto che il movimento è portatore di un messaggio di solidarietà che è l’opposto dell’egoismo predicato da Salvini».

Proprio su questo punto insistono molto le cooperative sociali impegnate nell’accogliere e integrare i richiedenti asilo, e sono molte. La prima a uscire allo scoperto è stata la cooperativa sociale Samuele che fa parte del Cnca ed vicina a Villa Sant’Ignazio e al Centro Astalli, che è proprio specializzato nell’accoglienza dei migranti.













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