Taglio dei treni, Pacher scrive a Passera

Il governatore trentino a muso duro: «Per noi non è accettabile una simile situazione»



TRENTO. «La Provincia autonoma di Trento non ritiene accettabile un taglio “proporzionale”, rispetto ad altre realtà regionali che ad oggi non hanno ancora affrontato il delicato, impegnativo ed oneroso percorso di “subentro” gestionale». Lo scrive il presidente della Provincia autonoma di Trento, Alberto Pacher, nella lettera inviata al ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Corrado Passera con una doppia, precisa richiesta, condivisa con la Provincia autonoma di Bolzano, la Regione Veneto e la Regione Emilia Romagna: la convocazione urgente di un tavolo tecnico presso il Ministero e la sospensione, sino a quella data, di ogni iniziativa unilaterale dell'impresa ferroviaria.

Si parla del possibile “taglio” di corse ferroviarie tra Brennero e Bologna del “pacchetto indivisi”, come «apprendo - scrive Pacher - dalla recente nota di data 8 febbraio, a firma dell'ingegner Soprano di Trenitalia. E la nota alla quale mi riferisco indica la data dal 10 marzo prossimo quale decorrenza del taglio, ma soprattutto prevede che - in assenza di indicazioni diverse - la modalità con la quale verrà effettuata tale razionalizzazione è quella proporzionale nella misura del 10%. La Provincia autonoma di Trento non lo ritiene accettabile, dopo un percorso di subentro allo Stato nella gestione dei servizi locali, avviato e completato nel decennio scorso con pesanti oneri assunti per “integrare” i trasferimenti statali rispetto alle esigenze di “catalogo” dell'impresa ferroviaria».

«Nel richiamare la Sua attenzione sulla questione di metodo - si legge ancora nella lettera inviata da Pacher a Passera - per affrontare la difficile sfida degli oneri gestionali dei servizi, ricordo che sin dall'estate scorsa il previo confronto tecnico aveva condotto ad esiti condivisi rispetto alla modalità delle razionalizzazioni (secondo un criterio commerciale legato al load factor dei treni facenti parte del “pacchetto statale”, inclusi i servizi delle Regioni speciali ad oggi ancora in onere di codesto Ministero). La Provincia autonoma di Trento con forza – e anche per questo aspetto in condivisione con la Provincia autonoma di Bolzano, la Regione Veneto e la Regione Emilia Romagna - respinge pregiudizialmente ogni ipotesi di “taglio” (peraltro ad oggi non noto nel dettaglio) che non assuma in considerazione, tra gli altri profili commerciali, l'elevato grado di copertura delle 14 corse ex Ir tra Brennero e Bologna, la cui soppressione - se non motivata da previa comparazione con altre corse del “pacchetto” – potrebbe essere causa di un danno economico ed erariale per l'impresa ferroviaria qualora venissero mantenute corse con diverso ed inferiore grado di copertura».













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