Taglia le rose della vicina: condannato
Per oltre due anni, armato di cesoie, ha danneggiato un giardino. Incastrato da un video
TRENTO. A quanto pare non aveva il talento per il giardinaggio dell'«Edward mani di forbice» creato da Tim Burton, ma le cesoie le ha usate a lungo per distruggere il giardino della sua vicina di casa. Due anni di «lavoro» che gli sono costati una condanna - confermata in questi giorni anche dai giudici della corte d'appello - al pagamento di una multa e al risarcimento dei danni provocati. E ad incastrarlo è stato un video girato dalla stessa danneggiata.
Una storia di rapporti fra vicini un po' difficili che inizia nell'agosto del 2007 a Villazzano. E' in questo quartiere che abita una giovane signora che ha acquistato la casa con un pezzo di giardino cui dedica particolare attenzione. La cosa a quanto pare non piace a qualcuno e così iniziano i dispetti. Prima l'edera che viene tagliata in malo modo. Poi le piante di gelsomino che vengono tranciate alla base. E le rose che vengono recise in malo modo. Ma non per comporre un bouquet senza pagare un euro. No, i boccioli e i fiori vengono anche gettati nel giardino della legittima proprietaria.
Sotto le cesoie passano anche i rami del rosmarino e piante rampicanti. Ma gli atti di vandalismo non si fermano a questo. La «mano ignota» taglia anche i pezzi di recinzione e spacca i supporti per le piante. La donna inizialmente affronta la situazione mettendoci rimedio. E quindi viene tagliato il gelsomino e lei ne compera un altro. Le rose sono ridotte a stecchetti, e ne compera altre. Ed è così che il conto per mantenere bello ed accogliente il suo giardino inizia a salire vorticosamente.
Ma non è solo il lato economico a pesare alla donna. Lei vuole anche sapere chi è che le procura tutti questi danni. E così installa una videocamera sul suo terrazzo posizionata in modo tale da riprendere esclusivamente il giardino. Ed è così che, siamo arrivati nel frattempo al novembre del 2009, in due occasioni il vicino di casa viene immortalato mentre armato di cesoie si «prende cura» del verde della signora che nel frattempo si era affidata all'avvocato Zeno Perinelli. Inizia la causa e in primo grado il cinquantenne viene condannato ad una multa di 800 euro oltre a 2 mila euro di risarcimento e al pagamento delle spese legali (circa 1.500 euro). In appello la condanna viene confermata con l'incremento di altri mille euro per quanto riguarda le spese legali. Resta un mistero sulla ragione che ha portato l'uomo ad impugnare le cesoie.