Tagli del governo ai parchi nazionali In allarme anche lo Stelvio

La scure dei tagli del governo si abbatte sui parchi nazionali e mette in allarme lo Stelvio, che pure vive per i tre quarti di fondi provinciali. «Già oggi lavoriamo con risorse all’osso, grazie alla generosità dei dipendenti», ricorda il presidente Angelo Dalpez (nella foto)



TRENTO. La scure dei tagli del governo si abbatte anche sui parchi nazionali e mette in allarme lo Stelvio, che pure vive per i tre quarti di fondi provinciali. «Già oggi lavoriamo con risorse all’osso, grazie alla generosità dei dipendenti», ricorda il presidente Angelo Dalpez. Ma l’ex presidente Franca Penasa avverte: «Ci sono sacche di inefficienza, va premiato chi fa di più».
A lanciare l’allarme sui tagli contenuti nella manovra finanziaria appena approvata al Senato è lo stesso ministro dell’ambiente Stefania Prestigiacomo. Se fino a qualche anno fa i fondi a disposizione dei parchi erano 80 milioni all’anno, ora si scende a soli 29 milioni. Una cifra, ammette il ministro, che non garantirà nemmeno di pagare stipendi e bollette: «Servono nuovi fondi, altrimenti sarò costretta a chiuderne la metà». «E con che cuore posso scegliere - dichiara Prestigiacomo - Le Cinque terre? La Majella? Le Dolomiti?».
In Trentino il taglio coinvolge il Parco nazionale dello Stelvio, anche se in misura minore rispetto ad altri enti in Italia. «I nostri fondi (circa 2 milioni di euro l’anno, ndr) arrivano per il 75% dalle province di Trento e Bolzano e dalla Regione Lombardia - ricorda il presidente Dalpez - questo ci ha dato in questi anni una certa sicurezza. Ma questo drastico calo delle risorse ci preoccupa, non solo per il taglio diretto ai parchi, ma anche per la riduzione dei fondi alle Province. Preoccupa che si taglino i fondi per l’ambiente in una terra ricca di bellezze naturali come l’Italia, di questo passo dove finiremo?».
Sono già in corso contatti con i parlamentari trentini per capire i margini di manovra sulla Finanziaria in vista del voto alla Camera, in particolare con Molinari che è membro della commissione ambiente al Senato. «Già oggi si lavora all’osso - osserva Dalpez - le iniziative sono affidate alla fantasia e alla generosità dei nostri dipendenti. Due giovedì estivi di porte aperte al parco, con ingresso gratuito, qualche degustazione, ma siamo sempre sul chi va là, in queste condizioni non si riesce a programmare».
Diversa la lettura di Franca Penasa, ex presidente del Parco dello Stelvio e oggi consigliera provinciale della Lega Nord, che non risparmia una frecciata ai nuovi amministratori: «Trovare le risorse per i parchi non è mai stato facile, ci sono parchi più virtuosi e altri meno, l’Adamello-Brenta per esempio ha messo in campo molte iniziative mentre negli ultimi anni lo Stelvio non ha saputo sfruttare molti finanziamenti». «I parchi - prosegue Penasa - non sono solo tutela del territorio, ma possono essere anche moltiplicatori di opportunità di lavoro e generatori di turismo e ricchezza, a partire dai centri visitatori. Certo per valorizzarli servono fondi». E se il governo li taglia della metà? «Bisogna trovare politiche incentivanti, che premiano chi lavora meglio e fa di più».

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