Studio americano: i droni "stressano" gli orsi
L'università del Minesota ha monitorato le variazioni della salute di sei plantigradi durante dei sorvoli
TRENTO. Il passaggio ravvicinato dei droni stressa gli orsi, anche se questi mammiferi non ne danno segni comportamentali visibili. È la conclusione a cui sono giunti ricercatori dell'Università del Minnesota che hanno pubblicato il loro studio sulla rivista Current Biology.
Gli scienziati hanno monitorato con un collare le condizioni di salute di sei orsi bruni americani - in libertà nell'area nord-occidentale del Minnesota - in corrispondenza di 17 voli di droni. Dalle rilevazioni è emerso che il battito cardiaco di ogni orso aumentava se il drone veniva fatto volare nell'arco di venti metri dalla loro posizione, nonostante i plantigradi non mostrassero segni visibili di nervosismo al passaggio dei velivoli.
I droni cominciano ad essere usati per la ricerca scientifica, per avvicinarsi ad animali in modi che altrimenti non sarebbe possibile.
Tuttavia, notano gli studiosi, se provocano stress negli animali possono diventare pericolosi perché li rendono vulnerabili. Ad esempio potrebbero indurli a fuggire in strade trafficate oppure in aree marcate da altri esemplari o altri predatori.