Sospesi subito dall’Azienda i tre altoatesini
Non percepiranno lo stipendio. In un comunicato i vertici sanitari parlano di «spiacevoli casi isolati».
BOLZANO. Con un tempestivo comunicato stampa ieri pomeriggio l’Azienda sanitaria altoatesina ha comunicato che i tre dipendenti agli arresti domiciliari per corruzione sono stati immediatamente sospesi, così come previsto dal regolamento disciplinare interno. A carico dei tre erano già stati presi provvedimenti dopo la comunicazione dell’iscrizione sul registro degli indagati. Andrea Cavallaro (tecnico dell’ospedale di Bolzano) era stato subito assegnato ad un’altra ripartizione. A Roberto Lepore, responsabile tecnico che lavorava presso l’ospedale di Merano, era stato concesso - in seguito a sua precisa richiesta - un periodo di aspettativa di due mesi (con contestuale sospensione dell’incarico scaduto il 31 gennaio scorso), mentre al professionista impiegato presso la farmacia dell’ospedale di Merano (Luca Antino di Lagundo) era stata immediatamente revocata la sua funzione, e lo stesso era stato adibito ad attività diverse, che non lo coinvolgessero in qualsiasi procedura di acquisto e di bando pubblico riguardante gli acquisti aziendali. Dopo l’emissione delle ordinanze di custodia cautelare i tre dipendenti coinvolti sono stati immediatamente sospesi d’ufficio dal servizio con privazione della retribuzione. In un comunicato la direzione dell’Azienda sanitaria, insieme alle direzioni comprensoriali di Bolzano e Merano, si dicono certe « che si tratti di spiacevoli casi isolati. L’Azienda - si legge nella nota - è spiacente per il danno d’immagine creatosi ed è certa che praticamente tutte le collaboratrici e tutti i collaboratori e dirigenti dell’Azienda svolgono il loro lavoro con grande impegno e professionalità nel rispetto delle normative vigenti. Anche negli ambiti che si occupano dell’acquisto di prodotti sanitari e non-sanitari o macchinari e strumenti elettro-medicali, si lavora con grande scrupolo e professionalità». Una ventina di giorni fa l’Azienda sanitaria aveva annunciato tolleranza zero. Marco Cappello, direttore della ripartizione Legale e Affari Generali, responsabile della commissione disciplina e responsabile anticorruzione e per la trasparenza, lo aveva annunciato da subito. «Chi lavora può sbagliare, ci mancherebbe – aveva detto il direttore Cappello – ma nel momento in cui emergono comportamenti in malafede è chiaro che sia necessario intervenire subito. (ma.be.)