TRENTO. Dalle parti di Cimego aveva fatto un sorpasso pericoloso e poi per ben due volte aveva ignorato l’«alt» della pattuglia del corpo di polizia del Chiese. Si tratta della Bmw Serie 1, di proprietà di una donna di Gavardo, con a bordo quattro persone che è stata protagonista di un inseguimento con i vigili. La pattuglia la seguiva con lampeggianti e sirena ma la Bmw ha continuato la sua marcia riuscendo a scappare. A quel punto veniva allertata la centrale dei carabinieri, che inviava sul posto la pattuglia di Pieve di Bono, e la polizia della Valle Sabbia che istituiva un posto di blocco a Ponte Caffaro. Poco dopo però la vettura è inciampata in un altro «sbarramento» all'altezza della ex discoteca Baranbana (all’area di servizio Esso) tra Storo e Darzo, dove si è dovuta fermare. Con sorpresa gli operatori constatavano che al conducente erano cresciuti barba e baffi nei pochi chilometri percorsi: in realtà il passeggero veniva riconosciuto come il conducente che durante la fuga, aveva cambiato posto con il passeggero. Le telecamere della zona quei volti li avevano immortalati con dei primi piani. «Effettuati gli accertamenti nelle banche dati si appurava che al conducente 21enne marocchino era stata sospesa la patente per guida in stato di ebbrezza e che per questo si era dato alla fuga. La vettura era pure intestata alla mamma» spiega il comandante della polizia locale del Chiese Stefano Bertuzzi che affiancato dal maresciallo e comandante la stazione carabinieri di Pieve di Bono ha gestito l'intervento. Al nordafricano venivano quindi contestate le violazioni per guida pericolosa, sorpasso senza condizioni di sicurezza, mancato arresto all'alt e guida con patente sospesa, violazioni che comportano la decurtazione di 12 punti e la revoca della patente di guida oltre al fermo per tre mesi del veicolo. (a.p.)