l'inchiesta

Solo tre controllori per cento autobus

Mille verifiche al giorno, ma sono poche: ecco perché è facile viaggiare in città senza pagare il biglietto


di Luca Pianesi


TRENTO. Sono solo 3 i controllori che operano quotidianamente sugli oltre 100 autobus che ogni giorno circolano sulle strade di Trento. In totale quindi al massimo, nell’arco di una giornata, sono 40 i mezzi che vengono ispezionati dagli addetti di Trentino trasporti e circa 1000 le persone alle quali viene posta la fatidica domanda: “Biglietto prego?”. Ecco spiegato perché molto spesso i controllori, a bordo degli autobus, non ci sono. Ed ecco spiegato perché i tanti utenti dei trasporti pubblici che hanno scritto al Trentino (alla mail trasporti@giornaletrentino.it) negli scorsi giorni, faticano a incontrarli (come non li abbiamo incontrati noi viaggiando per oltre un’ora su 5 autobus diversi). La ragione è che gli addetti ai controlli dei ticket sono pochissimi. Come spiegano i numeri, comunicati dal segretario della Fit Cisl trasporti Andrea Moscon che lamenta come già in passato i sindacati avessero chiesto di aumentare il numero di verificatori (questo il nome tecnico dei controllori) di due unità per ogni turno di servizio.

LA MAPPA DEI DISSERVIZI

«I tre addetti per turno – spiega Moscon – sono troppo pochi e fanno già il massimo. Più di mille controlli al giorno è impossibile che vengano eseguiti anche perché a questi operatori spetta non solo il compito di controllare i titoli di viaggio ma sono impegnati anche a gestire e coordinare altre importanti mansioni come verificare il corretto svolgimento delle corse, il rispetto degli orari, la registrazione di eventuali disservizi e via di seguito. Come sindacato abbiamo proposto all’azienda di aumentare di due unità i turni di servizio e adibirli solo a mansioni di controllo. In questo modo otterremmo tre risultati: creare posti di lavoro con la possibilità di stabilizzare alcuni dei nostri precari; tutelare chi paga il biglietto; garantire il bene pubblico, perché con a bordo un altro addetto i danni ai mezzi sicuramente si dimezzerebbero. Se poi ci fosse, saltuariamente, a bordo anche un’agente di polizia la proposta sarebbe ancora più efficace». Una proposta alla quale, però, Trentino trasporti ha sempre risposto negativamente. «Secondo la mia azienda – aggiunge Moscon, sindacalista e dipendente di Trentino trasporti - i costi sarebbero stati superiori all’investimento. Io sono ancora convinto della bontà della proposta e il vostro servizio giornalistico ne è la prova».

E dopo l’articolo di ieri tanti lettori hanno voluto dire la loro sulla questione. Tra questi Claudio De Paoli sottolinea come sulla linea 4, la mattina in pochissimi timbrano il biglietto. «Giovedì una signora è salita sull’autobus e s’è lamentata con l’autista per il ritardo – ha detto De Paoli – poi s’è seduta e non ha obliterato il ticket. Io l’ho ripresa e mi sono scusato, per lei, con l’autista. Un ragazzo correttissimo che nel traffico stava facendo il massimo. Prima di esigere qualcosa si dovrebbero rispettare le regole». Gli fa eco Franco che riporta i problemi del 10: «Sulla corsa che parte dalle 16.51 dalla Stazione salgono sempre 15/20 persone sempre senza biglietto e abbonamento. Interpellando alcuni controllori mi è stato risposto che loro non possono farci nulla. Multarli serve a poco, perché non pagano: bisognerebbe trovare un sistema che permettesse di salire solo a chi è in possesso di regolare titolo di viaggio».













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