Società, comitati, fondazioni ecco il valzer delle nomine 

Sono 8 gli enti già scaduti, 37 quelli da rinnovare. In uscita Longo (difensore civico)  e Fedrizzi (Pari opportunità). Verso la riconferma la garante dei detenuti Menghini


di Gianpaolo Tessari


TRENTO. Un esercito di nomine. Otto enti già scaduti attesi a scelte urgenti, entro marzo, ed altri 37 da rinnovare nel prosieguo della legislatura. Non mancherà davvero in questo senso il lavoro al Consiglio provinciale: l’aula dovrà ridisegnare l’identikit di società, fondazioni, comitati, autorità e commissioni. Alla luce del cambio di maggioranza è lecito attendersi diverse novità.

Sempre in tema di nomine, una notevole mole di lavoro attende anche l’esecutivo di Maurizio Fugatti: la giunta ha fissato al 7 gennaio il termine ultimo per l’autocandidatura ai consigli di amministrazione degli enti museali dopodichè, preso atto delle disponibilità, provvederà alle nomine.

Ma qui ed ora parliamo di quelle che spettano all’aula presieduta da Walter Kaswalder, dicendo che nel lungo elenco (nella tabella in questa pagina vi sono gli enti già scaduti a fine 2018) non è contemplata una commissione di cui si è parlato molto nella scorsa legislatura. Ovvero quella, presieduta da Giandomenico Falcon, che aveva lavorato sulla revisione dello Statuto: dal fatto se sarà o meno riproposta si capiranno le intenzioni dell’amministrazione di centrodestra sul futuro della Specialità.

Tornando agli enti già scaduti è opinione dei bene informati che solo la garante dei diritti per i detenuti, nominata da appena un anno, verrà riconfermata al proprio posto, ovvero Antonia Menghini.

Saranno di nuova nomina sia il Difensore civico, ruolo svolto attualmente da Daniela Longo, che la presidente della Commissione per le pari opportunità, Simonetta Fedrizzi. In questa legislatura si dovrà attivare anche il garante dei Minori.

Sarà interessante vedere quale tipo di attenzione l’aula a maggioranza centrodestra vorrà dare alla Consulta per l’integrazione dei gruppi Sinti e Rom. Stesso discorso, alla luce delle polemiche degli ultimi giorni, per le nomine che verranno riservate alla Consulta provinciale per la famiglia.

Non è un segreto che in passato sia finito spesso e volentieri nel mirino del centrodestra il Forum per la pace: ed un segnale che l’aria sia cambiata lo si ha anche nel numero delle associazioni che hanno aderito al Forum per il prossimo quinquiennio (la chiusura dei termini era l’altro ieri), 40 al posto delle 60 precedenti. Lascerà la presidenza Massimiliano Pilati, primo non consigliere provinciale a guidarla.

Un organismo non troppo famoso per non chi non è addetto ai lavori, ma la sua importanza come “arbitro” la si è vista nelle recenti campagne elettorali, è il Corecom, il Comitato provinciale per le comunicazioni attualmente presieduto dal sociologo Carlo Buzzi: verrà rinnovato nella sua interezza.

Delicatissime le nomine per la Commissione dei 12, quella che nella legislatura precedente era presieduta da Lorenzo Dellai: sono per metà a cura del governo nazionale con l’altra metà individuata in ambito provinciale. Basti dire che la Commissione sarà chiamata a produrre (o a cercare di farlo) norme di attuazione delicatissime come la gestione dei lupi e degli orsi, ma si potrebbe addirittura spingere a decidere su temi come il rinnovo della concessione di Autobrennero.

Politica, ma questa volta guardando all’Europa, è anche la direzione che il Consiglio provinciale vorrà dare al cosiddetto drei Länder, la commissione interregionale che unisce Trento, Bolzano e il Tirolo. Una scelta che andrà a braccetto con le scelte legate alla nuova giunta regionale e che chiarirà se l’idea di Euregio accarezzata dagli autonomisti ha un futuro concreto.

Il Consiglio provinciale ha una data fissata a gennaio, il 22, ed una già prevista per il 6 di febbraio. Entro marzo servono le nomine.













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