Sicurezza, 500 mila euro per la polizia locale
Rossi annuncia un fondo per pagare gli straordinari e potenziare il servizio Ma sfida Andreatta: «Il Comune dovrebbe trovare risorse nel suo bilancio»
TRENTO. Un fondo ad hoc di 500 mila euro per la sicurezza, ovvero soldi per pagare gli straordinari agli agenti della polizia locale in modo da potenziare il servizio nelle ore notturne ma anche per progetti di formazione specifici che garantiscano una professionalità adeguata. È la risposta della Provincia all’allarme sicurezza e alle ultime sollecitazioni arrivate ieri dal sindaco di Trento Andreatta. L’assessore agli enti locali Carlo Daldoss lo ha annunciato ieri presentando al Consiglio delle autonomie il Protocollo di finanza locale 2014.
Un’emergenza, quella del presidio del territorio, che le città sentono in questo momento in modo più pressante. Dall’avvio del Progetto sicurezza - ha ricordato Alessandro Andreatta - a causa della riduzione dei fondi provinciali, a Trento si è passati da circa 85 giornate di pattugliamento notturno (4 giorni a settimana) a una trentina all’anno (2 notti).
Il nuovo fondo, che sarà istituito all’interno della manovra finanziaria 2014, servirà proprio a finanziare un allungamento del servizio della polizia locale.
Il presidente della Provincia Ugo Rossi, ieri impegnato a Roma per l’incontro con il presidente del consiglio incaricato Matteo Renzi, rimanda alle sue dichiarazioni all’ultima Festa della polizia per ribadire quanto ritenga centrale il tema della sicurezza. E annuncia che le risorse arriveranno. «Lo ho confermato al sindaco Andreatta - afferma - ma prima o poi dovremo anche iniziare ad abituarci a d affrontare temi come questi con una logica un po’ diversa». Perché, spiega, «non è che ad ogni servizio supplementare si deve far partire il ritornello “la Provincia ci dia i soldi”: un Comune come quello di Trento dovrebbe poter procedere ad alcune riorganizzazioni al proprio interno, per trovare almeno in parte nelle pieghe del bilancio delle risorse da utilizzare per nuove priorità». Detto questo, Rossi ribadisce l’impegno della Provincia. Peraltro facilitato da una verifica circa le risorse disponibili sul versante polizia locale: sembra infatti che dei 700 mila euro stanziati lo scorso anno solo 100 mila siano stati utilizzati dai Comuni trentini. In cassa resta dunque oltre mezzo milione di euro. «Se poi ne serviranno altri vedremo di aggiungerli - conclude Rossi - nel caso in cui anche altri Comuni intendessero potenziare il servizi notturno al pari di Trento, ad esempio Rovereto e quelli dell’Alta Valsugana». Cioè le aree più densamente popolate e a maggior rischio criminalità.
Ma ieri in Consiglio delle autonomie il presidente della Comunità della val di Sole, Alessio Migazzi, ha chiesto attenzione anche per le valli. «Se uno standard c’è per Trento, dev’esserci anche per noi. Mandiamo qualche vigile anche nelle valli». Immediata, e piccata, la risposta del sindaco di Trento: «Faccio notare che il personale della nostra polizia locale è calato da 165 a 140 unità». E sempre in tema di personale, Andreatta ha lamentato il fatto che le indicazioni della Provincia presentano una contraddizione: «Se sostituissi uno su 5 dei dipendenti comunali che vanno in pensione, non riuscirei a stare entro i tetti di spesa fissati».
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