Senzatetto all’addiaccio, otto letti anche al centro sociale Bruno
Dai consiglieri comunali un gettone di presenza al centro Astalli che oggi già si occupa della gestione di Casa San Francesco
TRENTO. «Lo diciamo dalla fine dell’estate che il flusso di disperati che percorrono la rotta balcanica non si ferma. Bene che si stiano trovando soluzioni, benché temporanee. Siamo in ritardo di qualche mese, perché l’emergenza freddo non è una cosa di oggi. Detto questo, fra qualche tempo il problema dei posti per i richiedenti asilo, per la maggior parte pachistani, tornerà a proporsi. Si deve riprendere in mano il sistema dell’accoglienza perché far finta di niente ci porta ai problemi di questi giorni: la gente senza tetto sta per strada e sotto i ponti. Non si può continuare così. È un affare che va oltre i nostri confini. A Trieste ade esempio la situazione è esplosiva».
Parole di Stefano Bleggi, dell'Assemblea antirazzista, fra coloro che nelle scorse settimane hanno evidenziato la questione dei pachistani costretti, di fatto, al trasferimento nei centri di accoglienza della Sardegna. Il Pubblico si muove. La Caritas fa ciò che può.
Intanto al Centro Sociale Bruno, in questo periodo con temperature sotto lo zero, sono ospitate otto persone, richiedenti asilo. I bisogni di assistenza di chi, come i pachistani, non riesce ad entrare nelle strutture destinate alla loro accoglienza si sommano a quelle dei senza tetto tout court.
«Già la prossima settimana - ha dichiarato l’assessora provinciale Stefania Segnana - saranno aperti i 50 posti letto a “Casa San Giovanni”, vicino alla Motorizzazione a Trento e a Casa Bonomelli, che offre già una quarantina di posti letto». Da piazza Dante a Palazzo Thun: il consigliere comunale Michele Brugnara (Pd) ha proposto ai colleghi della maggioranza di destinare almeno un gettone di presenza ad Astalli che si occupa dell'assistenza dei richiedenti asilo nella residenza San Francesco (16 posti). «Ci sono 7 sedute per il bilancio, credo che un gettone sia poca cosa. È più che altro un segnale che si vuole dare». Parliamo di 120 euro, da moltiplicare per 25 consiglieri. Si arriva a 3000 euro. Sommando quelli della minoranza si arriverebbe a 4800 euro. «Vedremo cosa diranno i colleghi. Intanto ho raccolto l’entusiasmo del presidente Piccoli». A.TOM.