«Seconda gara Not, aveva ragione la Provincia»
TRENTO. Not, la Provincia aveva ragione ad indire un secondo appalto. La riflessione è della presidente del Tar di Trento, Roberta Vigotti. Non si tratta di un giudizio ma di una considerazione...
TRENTO. Not, la Provincia aveva ragione ad indire un secondo appalto. La riflessione è della presidente del Tar di Trento, Roberta Vigotti. Non si tratta di un giudizio ma di una considerazione espressa all’interno di una relazione che poco prima evidenziava come le conferme delle sentenze del Tar fossero più numerose delle riforme. Vigotti ha inteso approfondire un particolare aspetto del giudizio amministrativo, quello collegato al dialogo con la pubblica Amministrazione. «Non sempre l’essenziale profilo della diversità dei ruoli appare considerato» ha detto il presidente riferendosi esplicitamente al caso dell’appalto per il Not. In appello fu ribaltata la sentenza del Tar cosa che, per la presidente «non pare del tutto consonante né con lo spazio di libertà proprio dell’amministrazione, pubblica né con la considerazione della convenienza economica della collocazione delle (ingenti) risorse pubbliche coinvolte nelle scelte». In sostanza, il primo appalto del Not affidava una finanza di progetto. L’impresa avrebbe gestito anche i servizi del nuovo ospedale. Dieci anni fa, prima della crisi economica, l’operazione aveva una certa convenienza anche per l’amministrazione pubblica. A distanza di anni ci fu un secondo appalto, per affidare all’impresa solo la costruzione del nuovo ospedale e non la gestione dei suoi servizi. I tempi ed il quadro finanziario erano profondamente mutati. Entrambi gli appalti furono impugnati dai concorrenti non aggiudicatari. Il Consiglio di Stato ritenne però non corretta la revoca che la Provincia fece del primo appalto, ottemperando ad una sentenza del Tar di Trento appellata al Consiglio di Stato. La Provincia intendeva indire un secondo appalto che, data la crisi, era decisamente meno faraonico rispetto al primo. Il Consiglio di Stato disse che la revoca non era corretta e quindi ridiede validità al primo appalto del Not, appalto che ora deve essere definito. Le sentenze non si criticano ma si applicano. Quella del presidente, ieri, ha inteso essere una considerazione su una sentenza che lascia perplessi.