«Se hai bisogno, prendilo» Ecco il muro della gentilezza
In piazza Fiera. Partita ieri l’iniziativa degli armadi dove lasciare e prendere indumenti Sono stati decorati con palloncini bianchi. «Donate solo abiti invernali, e non diventi un deposito»
Trento. “Se ne hai bisogno prendilo, se non ne hai bisogno lascialo”. Così recita la “legenda” in plexiglass che accompagna il “Muro della gentilezza”, due armadi a cielo aperto che da ieri sono utilizzabili sotto il pergolato che affianca la rivendita di giornali n. 11 di Danilo Moser. Su iniziativa del Tavolo delle politiche giovanili, di Street art Trento, di #trentrogiovani che, come illustrato a suo tempo dalla vicesindaca Mariachiara Franzoia, “servirà alle persone che in inverno vogliono aiutare qualcuno che soffre il freddo per indigenza, drammi della vita, necessità contingenti, a far trovare un capo da indossare per potersi riparare dalle intemperie”.
L’opera di Senka Semak - Alan Vitti
In piazza Fiera, sotto la cinta turrita, sono stati posizionati due armadi, che nei giorni scorsi lo street artist e decoratore Alan Vitti, in arte Senka Semak, ha decorato con dei bianchi palloncini che su uno sfondo verde tenuo, si librano nel cielo sollevando i capi d’abbigliamento che la gente di buon cuore ha donato. Infatti il Consiglio comunale aveva deciso di realizzate anche nella nostra città, come accade da tempo in altre realtà, il Muro della Gentilezza, iniziativa di solidarietà che è presente in diverse parti del mondo e che incoraggia la gente a donare gli abiti che non usa più e che possono essere utilizzati da persone meno fortunate.
Si chiede di donare solo abiti invernali
In questo caso indumenti invernali, con la preghiera al momento di non conferire biancheria intima, lenzuola o tende che non si usano più; si rischia di far diventare il Muro della gentilezza deposito e soprattutto di non essere di alcuna utilità. Quindi chi ha un cappotto, un vestito, una giacca in buono stato che non usa più, la può appendere all’armadio. Se invece a qualcuno manca qualcosa per proteggersi dal freddo, può prendere quello che gli serve naturalmente senza restituirlo.
Indicazioni utili per chi ha bisogno
Inoltre a fianco degli abiti appesi – l’edicolante Danilo Moser sollecita una partecipazione più assidua di quell’angolo di piazza da parte delle forze dell’ordine per evitare che diventi un mercato a cielo aperto tra persone che non ne abbisognano – c’è un pannello che illustra i riferimenti per dare “un letto a chi non ha una casa” ed il centro diurno diffuso. E si parla di Bonomelli, Casa Maurizio, casa S. Maria, casa della Giovane, Casa Paola, quindi via del Travai, via Bezzecca, via Fiume, via Endrici, piazza Leonardo da Vinci, via Prepositura. Unica modifica necessaria, verificata anche da Alan Vitti e dall’edicolante, quella di provvedere ad una copertura per evitare che pioggia, neve o intemperie varie possano danneggiare o anche solo bagnare i capi donati.